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di Michele Andreucci

Il Giorno, 22 novembre 2023

11 detenuti del carcere di Bergamo porteranno uno spettacolo teatrale su un palcoscenico cittadino, per la prima volta, con l’obiettivo di superare il confine tra dentro e fuori. Un’iniziativa che ha richiesto caparbietà e che spera di spiegare il perché non si deve sbagliare.

Il carcere come luogo di cultura. La cultura come libertà. Sabato alle 10,30, all’auditorium di piazza della Libertà, per la prima volta i detenuti del carcere di Bergamo porteranno uno spettacolo teatrale su un palcoscenico cittadino. Succederà con “Lo spaventapasseri”, regia di Walter Tiraboschi e Gianluca Belotti dell’associazione Teatro Piroscafo di Sarnico, che da 15 anni opera nella casa circondariale di via Gleno. In scena 11 attori, tutti reclusi a Bergamo, protagonisti di uno spettacolo ambientato in un “non luogo”. Una trama che, spiega Tiraboschi, “tocca i temi dell’assenza, dell’attesa, del tempo che passa”.

Se 11 detenuti saranno sul palco, altri 20 - che hanno partecipato alle rappresentazioni all’interno del carcere - saranno presenti in platea. “Con lo spettacolo all’auditorium cadrà una barriera: la detenzione non deve impedire la partecipazione alla vita culturale”, sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti. “I detenuti si sono messi in gioco - spiega la direttrice del carcere, Teresa Mazzotta -.

Porteranno fuori dalla casa circondariale le proprie emozioni, superando il confine tra dentro e fuori. Lo spaventapasseri è andato in scena più volte all’interno del teatro del carcere, coinvolgendo nel pubblico complessivamente 1.200 studenti. Ora i detenuti si sono messi in gioco, come se quegli studenti fossero loro figli, per spiegare il perché non si deve sbagliare”. Ricorda Fausto Gritti, presidente dell’associazione Carcere e Territorio, che sostiene l’iniziativa: “L’idea è nata nel febbraio 2022, le difficoltà sono state molte, ma la caparbietà di tutti ha permesso la realizzazione”.