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di Noemi di Leonardo

bolognatoday.it, 24 gennaio 2024

Non basta il sovraffollamento, ora al carcere della Dozza piove anche dal tetto. Lo rende noto Salvatore Bianco, di Fp-Cgil che denuncia le “criticità al reparto 1° Piano Infermeria”. Due camere detentive sarebbero attualmente inagibili a causa di infiltrazioni di acqua provenienti dal tetto della Sezione. Una problematica che “sembra sia ampiamente conosciuta; inoltre pare che le infiltrazioni di acqua riguardino anche altri spazi della stessa sezioni quali la saletta socialità, il corridoio ed anche se in maniera minore altre camere” spiega Bianco.

Sarebbero già stati effettuati alcuni sopralluoghi per valutare i lavori da effettuare “ma ad oggi la situazione permane la stessa anzi rischia di peggiorare ulteriormente col tempo” denuncia il sindacalista “considerato che nella sezione sono allocati soprattutto detenuti ricoverati, con varie problematiche sanitarie - quindi - appare evidente che la situazione strutturale non è assolutamente adeguata anche dal punto di vista della salubrità degli ambienti, si chiedono delucidazioni in merito ad eventuali futuri lavori e su eventuali possibili rischi di cedimento della struttura”.

Il sindacato, in caso di rischio accertato, chiede dunque “l’immediata chiusura della sezione indicata o in alternativa la sua chiusura per i dovuti lavori di rifacimento del tetto, al termine dei lavori che stanno attualmente interessando il piano terra dello stesso reparto dove potrebbero essere allocati i detenuti ricoverati per il tempo necessario al ripristino di condizioni adeguate di vivibilità della sezione in oggetto”.

Nelle scorse settimane, i sindacati di polizia penitenziaria hanno denunciato un dato è superiore a quello, già drammatico, italiano (+117%). + 325 persone rispetto alla capienza massima del carcere della Dozza: “Il sindacato Uil Pa chiede interventi e blocco degli ingressi dei nuovi giunti o delle assegnazioni da altri Istituti in quanto, aggiunge “la gravissima violazione si configura nel caso di specie: in primis viene violata sistematicamente la Cedu (Convenzione europea dei diritti dell’uomo), con conseguente condanna certa in capo all’amministrazione penitenziaria in caso di reclamo ex art. 35 ter O.P.”.