sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 15 agosto 2024

La denuncia dei sindacati per la situazione nelle carceri: minacce e furti di farmaci. Alla situazione già esplosiva nelle carceri della regione, si aggiunge la denuncia della Cgil sulle condizioni di lavoro di medici e infermieri al Pratello e alla Dozza: “Le condizioni non sono degne di un paese di civile, manca la sicurezza e ogni giorno i sanitari devono far fronte a minacce, insulti e tentativi di furti di farmaci” scrive in una nota il sindacato. Il garante regionale dei detenuti lancia l’allarme per i troppi under 20 spostati negli istituti per adulti.

“La situazione del personale sanitario dentro il carcere minorile del Pratello e alla Dozza è a limite. Servono risposte immediate”. É l’allarme lanciato da Marco Pasquini, segretario della Fp-Cgil, e Gaetano Alessi responsabile del comparto sanità di Bologna, che in una nota denunciano come il personale infermieristico dell’Ipm, ad esempio, si trovi a lavorare in una condizione “assolutamente priva di ogni principio di sicurezza. Abbiamo incontrato le lavoratrici e i lavoratori e la situazione descritta non è degna di un paese civile”. A fronte infatti del quasi raddoppio dei detenuti, “sia il personale infermieristico sia quello penitenziario è rimasto immutato, se non diminuito, e gli operatori sono in balia di situazioni che non dovrebbero accadere in nessun luogo di lavoro. Minacce, insulti, tentativi di furto dei farmaci sono all’ordine del giorno”. Le strutture carcerarie, evidenzia ancora la Cgil, “sono assolutamente insicure, spesso sporche, senza via di fuga in caso di sommosse. Al pomeriggio manca la figura medica e gli infermieri devono sforare di continuo il proprio orario di lavoro semplicemente nel tentativo di somministrare le terapie”. Inoltre, il numero di agenti “è assolutamente insufficiente”. Per i due sindacalisti “la tragedia è annunciata”. La Cgil chiede dunque “per l’ennesima volta all’Ausl, all’amministrazione penitenziaria e a tutte le istituzioni del territorio un intervento immediato, sia per la struttura del Pratello, sia per la Dozza, dove gli operatori sanitari continuano a lavorare perennemente sotto organico”.

La denuncia del sindacato si accompagna a quella del Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, che domani trascorrerà il giorno di ferragosto nel carcere di Modena e in quello di Castelfranco Emilia per visitare gli istituti e svolgere colloqui con i detenuti. Cavalieri l’ancia l’allarme per l’aumento del numero dei detenuti giovani adulti, ovvero con meno di 25 anni, nelle carceri dell’Emilia-Romagna. Una situazione preoccupante che ha spinto il garante a scrivere ai comitati locali per l’area dell’esecuzione penale adulti e ai procuratori dell’Emilia-Romagna. “Assistiamo - sottolinea - a un nuovo fenomeno che preoccupa: l’aumento dei detenuti giovani, spesso anche under 20. Si tratta di persone imputate per reati contro il patrimonio o che hanno storie di dipendenza patologica e abuso farmaci. In Emilia-Romagna sono 246 i giovani adulti su 3.700 detenuti adulti presenti, si registrano anche trasferimenti dall’istituto minorile alle case circondariali come quella di Bologna”. Qui, come a Piacenza, Modena, Parma e Rimini si registrano le percentuali più alte, livelli del 10% sulla popolazione detenuta. Il garante spiega che “spesso si tratta di persone che non hanno un domicilio dove attendere le decisioni del giudice oppure, nonostante le condanne brevi, non hanno progetti di inserimento tali da evitare il passaggio in carcere”. Per questo Cavalieri ha chiesto agli assessori al Welfare e alle Procure di valutare possibili collaborazioni come la messa a disposizione di domicili e progetti, che, ove possibile, scongiurino la carcerazione.