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di Nicoletta Tempera

Il Resto del Carlino, 13 settembre 2023

Sospensione dei trasferimenti alla Dozza e spostamento dei detenuti senza percorsi trattamentali avviati o esigenze famigliari legate al territorio in altri istituti. Sono le richieste avanzate al Provveditorato per l’Amministrazione penitenziaria per alleggerire la situazione di grave sovraffollamento in cui versa in questo momento la casa circondariale bolognese, dove ieri i detenuti erano arrivati a quota 810. E questo con una sezione ancora chiusa per lavori. Richieste al vaglio del Provveditorato, che adesso dovrà valutarle e studiare una risposta nel breve termine. Per il momento non è stata invece avanzata l’ipotesi di un blocco degli accessi dei nuovi giunti, scelta attuata ad agosto quando, come oggi, la Dozza ‘esplodeva’ a causa del numero eccessivo di presenze e delle conseguenti naturali tensioni tra la popolazione penitenziaria.

Ieri pomeriggio il garante per i detenuti Antonio Ianniello è andato in visita alla casa circondariale per parlare con operatori e detenuti: “La situazione è quella solita, legata a un sovraffollamento cronico, ma la soglia dell’attenzione resta altissima. Anche perché in queste condizioni anche dal punto di vista organizzativo persino uno spostamento interno, da sezione a sezione, per incompatibilità o altro, diventa complesso”. Da qui la duplice richiesta: di sospendere, temporaneamente, i trasferimenti di detenuti da altri istituti su Bologna e di avviare trasferimenti, sull’ordine di alcune decine di persone, in altre strutture tra Emilia-Romagna e Marche.

Questo, mentre anche la situazione al Pratello resta al limite, come segnala la Cgil in una nota: “Nonostante le nostre ripetute segnalazioni sul grave sovraffollamento della struttura, con circa 44 detenuti, l’amministrazione continua a risultare inerte”, scrivono. Una situazione che contribuisce “all’aumento delle tensioni tra i ristretti, con un minore che ha anche tentato un gesto estremo nei giorni scorsi. Il personale di polizia penitenziaria - spiega il segretario Salvatore Bianco - sta effettuando turni prolungati con un notevole consumo di ore di straordinario raggiungendo addirittura le 24 ore continuative di servizio, con le conseguenze intuibili”. Una situazione inaccettabile, per cui il sindacato chiede provvedimenti urgenti. Una preoccupazione condivisa dallo stesso garante Ianniello, che dopo la visita del primo settembre ha ricordato l’”impatto assai negativo dell’apertura del secondo piano detentivo”, avvenuta nel 2021, “senza alcun incremento di educatori o ampliamento della pianta organica degli agenti di penitenziaria”.