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di Francesco Mazzanti

Corriere di Bologna, 18 marzo 2023

“La situazione è più o meno la stessa della nostra ultima visita fatta nel dicembre 2021. C’è qualche peggioramento dovuto al fatto che invece di diminuire, i detenuti sono aumentati perché ci sono troppi maggiorenni”. Monica Mischiatti, consigliera generale del Partito Radicale, ha appena concluso la visita all’Istituto penale minorile di via del Pratello, organizzata ieri dal partito con l’obiettivo di verificare le condizioni della struttura, dei detenuti e dei lavoratori dell’istituto. Mischiatti ha aggiunto che “da una capienza di 36 detenuti si è arrivati a 40, metà maggiorenni e metà minorenni, divisi su piani diversi”. La consigliera generale ha poi spiegato che all’interno dell’istituto sono in corso lavori di imbiancamento delle pareti e di pulizia e ha sottolineato di non aver trovato condizioni igienicosanitarie preoccupanti.

Tuttavia, per Mischiatti persiste la carenza di personale sanitario, educativo e penitenziar io: “Gli educatori, ad esempio, sono sette quando ne servirebbero 13”, ha aggiunto. “La battaglia del Partito Radicale sulle carceri minorili è per la loro definitiva chiusura - ha concluso Mischiatti. Le pene possono essere scontate in altri modi”. In che modo? Per Mischiatti servono “delle strutture non carcerarie, delle case famiglia, delle case che tra l’altro ci sono già, dove le persone possono rimanere sotto controllo, ma in una struttura di maggiore libertà e crescita senza detenzione per dei reati che a volte sono davvero minori. Servono delle comunità dove poter occuparsi di questi ragazzi con una socialità diversa e non con una struttura carceraria. Si tratta di avere strutture, anche fisicamente, più leggere” di un carcere. Con lei era presente anche Gemma Gasponi, avvocata e consigliera generale del Partito radicale, la quale ha spiegato convinta che “l’opportunità di eseguire in ambito penitenziario anche le pene dei minori dovrebbe essere dimenticato dalla nostra società civile”. “Per me i reati possono essere contrastati con qualcosa di diverso dal carcere - ha concluso - e, anche per un reato gravissimo, il carcere non aggiunge nulla al percorso che la società chiede a chi ha sbagliato per uscire dalla devianza”.