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di Giuseppe Leonelli

Corriere della Sera, 27 luglio 2023

La decisione si è resa necessaria per il sovraffollamento: oggi il carcere della Dozza ospita 806 detenuti a fronte di 500 posti. Sospensione degli accessi di nuovi detenuti per tutto il fine settimana appena trascorso, una misura estrema che - come spiegano i sindacati - è stata prorogata fino a domani (giovedì 27 luglio). Al carcere della Dozza di Bologna si respira un’aria pesantissima e la decisione presa dalla direttrice Rosalba Casella, approvata dal Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria, lo dimostra.

L’istituto penitenziario è al collasso, oggi ospita 806 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 500 posti, un sovraffollamento cronico aggravato dalle recenti retate (l’ultima giovedì scorso con 21 arrestati per traffico di droga) e dalla chiusura di una intera sezione da 50 posti al terzo piano per lavori di ristrutturazione. Così i nuovi detenuti da giorni vengono dirottati in altre carceri della regione, una misura estrema che solo nel periodo Covid era stata assunta per un periodo di 10 giorni, per ragioni di carattere sanitario.

Il problema caldo - “Lunedì sono stato in carcere e ho avuto conferma dalla direttrice della sospensione degli ingressi per il fine settimana - spiega Antonio Ianniello, garante per i diritti delle persone private della libertà personale di Bologna -. Del resto con la chiusura di una sezione sono stati completamente esauriti i posti disponibili. Ricordo infatti che la legge non consente di avere più di due persone per cella dal momento che con una terza branda ogni detenuto si troverebbe a vivere in uno spazio inferiore a 3 metri quadrati, condizione che rientra tra i trattamenti inumani e degradanti.

Ovviamente il caldo estremo di questi giorni ha reso ulteriormente problematica la condizione dei detenuti: il carcere della Dozza non è dotato infatti di condizionatori d’aria nelle celle e, nonostante già nel 2018 il Consiglio comunale di Bologna abbia approvato un odg all’unanimità per farne richiesta al Ministero, solo quest’anno è stata data disponibilità di installare ventilatori, comunque al momento ancora non presenti. Neppure la mia richiesta avanzata alla direttrice sui tempi legati all’ora d’aria ha trovato accoglimento, infatti per problemi legati alla carenza di personale non è stato possibile posticipare l’uscita in cortile oggi prevista dalle 13.30 alle 15.30 in orari meno caldi”.

Il reparto infermeria - A confermare la proroga dello stop all’ingresso di nuovi detenuti almeno fino alla giornata di domani è Antonino Soletta, coordinatore Fp Cgil. “La proroga era inevitabile considerata la situazione di assoluta emergenza, ma è evidente che questa è solo una misura tampone e che occorrerebbero modifiche strutturali per arginare il tema del sovraffollamento - afferma Soletta -. Il problema è grave in tutto il carcere, ma nel reparto infermeria dove approdano tutti i nuovi giunti il congestionamento ha raggiunto livelli disastrosi. Il caldo, il nodo sempre presenta relativo alla convivenza tra detenuti, la gestione quotidiana di specifiche criticità, rende la vita per chi lavora in carcere davvero difficile. Con una carenza di personale di almeno 80 agenti rispetto alla pianta organica tutto diventa estremamente complicato, la stessa sorveglianza necessaria per evitare gesti di autolesionismo tra i detenuti non è affatto scontata”.