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di Marco Merlini

Corriere di Bologna, 17 settembre 2023

La situazione al carcere minorile del Pratello non può più essere sottovalutata. Gli agenti della polizia penitenziaria devono essere aiutati, perché il clima rischia di diventare esplosivo. La denuncia arriva dal Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria che ieri mattina ha dato vita ad un presidio davanti all’edificio che ospita i giovani detenuti: “I nostri colleghi stanno vivendo un momento di grande disagio - spiega Giovanni Durante segretario aggiunto del sindacato - negli ultimi mesi dieci agenti sono stati trasferiti e non sono stati rimpiazzati. Questa situazione, oltre a significare un aggravio notevole di lavoro, costringe in alcuni casi gli operatori a turni che superano le otto ore. Non è sostenibile”.

Da mesi la situazione al Pratello è difficile, ci sono 41 agenti per 41 detenuti, in un rapporto di uno a uno che a fronte di situazioni di disagio manifesto crea un evidente cortocircuito: “La pressione a cui vengono sottoposti gli agenti è enorme - prosegue Durante - nell’ultimo anno gli eventi critici si moltiplicano, assistiamo ad aggressioni fisiche e ad azioni che mettono in pericolo l’incolumità di tutti”. Di reinserimento sociale entro quelle mura si parla sempre meno ed il problema diventa quello della sicurezza. “Ci sono situazioni contingenti che vanno risolte - insiste l’esponente del sindacato - un ragazzo di 21 anni non può vivere a stretto contatto con uno di 14, si finisce per creare una scuola del crimine”. Il Sappe chiede un tavolo di confronto con il Dipartimento della giustizia minorile, e l’invito si estende anche alle istituzioni locali: “Possono fare molto dal punto di vista della collaborazione, facciamo appello anche a loro”.