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di Paola Gabrielli

Corriere di Bologna, 7 giugno 2022

Tra “Il Simposio” di Platone e “Comizi d’amore” di Pier Paolo Pasolini. Sono queste le fonti ispiratrici del nuovo spettacolo dal titolo “Amuri” di Gruppo Elettrogeno. L’ambito è la sesta edizione de I Fiori Blu e andrà in scena all’Arena Orfeonica di via Broccaindosso il 13 e 14 giugno, un luogo che per la sua storia popolare è perfetto per accogliere un lavoro così coinvolgente, anche dalla parte dello spettatore (ore 21.15, biglietti su vivaticket).

Riguardo a I Fiori Blu invece, va ricordato che parliamo di un percorso di formazione musicale e teatrale rivolto a persone che eseguono o hanno concluso una misura alternativa alla detenzione o alla pena, ma anche a operatori del settore socio-educativo, familiari, amici, artisti e a tutti gli interessati.

La scelta di un titolo per una pièce recitata in dialetto siciliano per evocare con maggior forza la pluralità delle forme amorose, non è nata a caso. Dopo diversi mesi di laboratorio e un lavoro impegnativo tra musica e teatro che ha incluso anche un reading in collaborazione con il Tpo e il cantautore Pierpaolo Capovilla - “Finché galera non ci separi”, tratto dal libro di poesie dal titolo omonimo del detenuto Emidio Paolucci - gli interpreti della compagnia-comunità de i Fiori Blu mettono sul campo con i loro corpi tensioni, dolori e visioni amorose in dialogo tra loro e con le opere di Platone e Paolini. A spiegare il senso del progetto è Martina Palmieri di Gruppo Elettrogeno, che ha coordinato progetto e regia.

“Tra i fini principali di questo percorso c’è quello di esplorare e valorizzare l’identità artistica di chi partecipa. Pratichiamo un teatro che dà valore a una comunità che lavora a una narrazione condivisa. Definirei gli stessi attori dei costruttori di ponti. Le narrazioni a cui danno corpo e voce i partecipanti sono pulsanti, spiazzanti. Mettono al centro le proprie istanze senza interferenze, e per questo spesso sono disarmanti. Sulla scena portano la loro vulnerabilità, e ciò dà vita a nuovi significati che contribuiscono a ridisegnare una diversa visione artistica”. Non solo parole (in siciliano) in scena. Anzi. Il corpo è protagonista almeno quanto il testo e più di ogni parola esprime il caleidoscopio delle emozioni e tutte le sfumature che girano intorno all’amore. Sono moltissime le persone in scena, di ogni età a provenienza.

A queste si aggiungono i cori Euridice, Euridicinni, quello delle Voci Bianche della scuola di musica Capitanio di Ozzano, e davvero variegate sono state le guide teatrali e musicali. Il progetto I Fiori Blu invece è parte della rassegna Le Notti Orfeoniche diretta da Olga Durano, all’interno del cartellone di Bologna Estate. Operativo dal 2012, I Fiori Blu nasce da una collaborazione tra Gruppo Elettrogeno, l’Ufficio interdistrettuale esecuzione penale esterna) di Bologna, il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità (Ministero della Giustizia), e altri enti e istituzioni pubbliche e private.