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di Elena Mancini

salto.bz, 5 dicembre 2023

Un’opportunità per i giovani autori di reato che aderiscono sempre più ai servizi. In Provincia non ci sono aumenti di casi e la recidiva rimane bassa. La giustizia riparativa è uno strumento efficace per ridurre la recidiva ed è particolarmente adatta ai minori. “L’Associazione La Strada - Der Weg ha cominciato vent’anni fa ad occuparsene, quando ancora era una pratica sperimentale nel nostro paese”, ha ricordato il vicepresidente dell’associazione Alessio Cuccurullo in una conferenza stampa che è stata occasione per tracciare un bilancio.

La giustizia riparativa è un approccio innovativo alla criminalità che si concentra sulla riparazione del danno causato dal reato, piuttosto che sulla punizione del reo. In ambito minorile gli obiettivi sono quelli di accompagnare i giovani nell’assunzione di responsabilità delle proprie azioni, creare consapevolezza per la vittima e trovare un’adeguata riparazione per il reato commesso.

I dati sui minorenni autori di reato dell’anno 2023 sono incoraggianti. Su 500 ragazzi denunciati, solo 200 sono andati in Tribunale, mentre 345 giovani sono stati presi in carico dall’USSM (Ufficio dei Servizi Sociali del Tribunale Minorenni). I giovani che usufruiscono del servizio hanno per lo più tra i 15 ed i 17 anni, ed è sbagliato, sostiene la dottoressa Katia Sartori, parlare di baby gang: “Sono ragazzi che spesso non sono visti dagli adulti di riferimento, che per situazioni difficili a casa ma anche per mancanza di spazi e luoghi di aggregazione adatti si mettono sulla cattiva strada”. L’obiettivo, prosegue la direttrice, “è educare e responsabilizzare, in questo senso la giustizia riparativa è in grado di fare molto perché permette ai ragazzi di mettersi in contatto con le proprie emozioni e con le conseguenze dei loro comportamenti. Questo percorso di ascolto ed incontro con la vittima può renderli attori attivi della comunità di cui fanno parte e dalla quale spesso si sentono esclusi”.

La coordinatrice del servizio Ulrike Oberlechner ha illustrato le statistiche dell’anno corrente. Nel corso del 2023, il servizio di giustizia riparativa ha accompagnato 115 situazioni che hanno coinvolto minorenni autori di reato (di cui il 20% ragazze) e 84 vittime. Il servizio coinvolge attivamente sia l’autore che la vittima: inizialmente sono svolti colloqui individuali con il minore, la sua famiglia e la persona che ha subito il reato. Se è possibile e le parti sono concordi si cerca poi di passare alla mediazione, ossia ad un incontro guidato dal mediatore tra la vittima ed il giovane autore di reato. In questa sede chi subisce il reato ha la possibilità in primo luogo di essere ascoltato, inoltre di ottenere informazioni sull’ulteriore svolgimento del processo e di avere voce in capitolo riguardo alla forma di riparazione che il giovane o la giovane dovrebbe mettere in atto. Il beneficio più grande da questa pratica è però quello ottenuto dal minore che finalmente affronta in un luogo protetto le conseguenze delle sue azioni, imparando sia a responsabilizzarsi che ad entrare in empatia con la vittima.

Il presidente del Tribunale dei minori Benno Baumgarnter sottolinea come gli strumenti di giustizia riparativa, tra cui in particolare quella della messa alla prova, sono di vitale importanza soprattutto nei casi più difficili. Viene ricordato un caso particolarmente grave che coinvolgeva minori sottoposti a misure cautelari, conclusosi, per il ragazzo che ha scelto di intraprendere un percorso di giustizia riparativa e volontariato, con l’ingresso nel mondo del lavoro.

Nel corso di quest’anno sono state 57 le pratiche chiuse con un risultato chiaramente positivo, con un totale di 73 giovani coinvolti: in circa il 63% dei casi, la vittima ha accettato un confronto e ha fatto una mediazione in cui il giovane o la giovane si è scusato e ha proposto la sua condotta riparativa. In 7 casi chi ha subito il reato non era disposto a incontrare l’adolescente e ha seguito solo colloqui di consulenza con il servizio. Solo 14 vittime non hanno richiesto il servizio. Se l’adolescente non ha la possibilità di scusarsi direttamente con la persona a cui ha recato danno, gli viene offerta l’opportunità di partecipare a un gruppo psicologico per riflettere sul proprio comportamento insieme ad altri minori autori di reato e per apprendere nuove strategie nonviolente.

“Nel 2023 sono state attivate in totale 630 ore di volontariato da parte di minorenni autori di reato e lo svolgimento di queste attività, in particolare se collegate al contesto del reato commesso, ha permesso a molti ragazzi di sentirsi utili per la prima volta”, commenta Cuccurullo. Sono infatti diversi i casi di minori che decidono di continuare e, in alcuni casi, diventare volontari.

La giustizia riparativa sta riscuotendo sempre più interesse in Italia e con la recente legge Cartabia è stata resa applicabile a tutti i gradi di giudizio. I risultati del servizio di giustizia riparativa in Provincia sono molto positivi, grazie a questo approccio alla giustizia penale si è riusciti a ridurre la recidiva e a favorire il reinserimento sociale dei minori autori di reato. Nonostante la percezione sia diversa, nella realtà altoatesina non si può parlare di un aumento della criminalità minorile. Se infatti si è assistito ad un incremento del 34% dei giovani presi in carico rispetto al 2020, questo dato è da attribuire all’abbandono scolastico ed alla diminuzione di attività sportive praticate dai ragazzi, effetti dovuti alla pandemia. Per questo sarebbe opportuno aumentare le risorse a questi servizi ma anche l’attenzione pubblica su questi strumenti. Purtroppo la popolazione è sempre più allarmata da altisonanti titoli di cronaca ma non vede il lavoro che da anni viene svolto in questo senso.