sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Luigi Ferrarella

Corriere della Sera, 10 aprile 2024

“I detenuti in attesa restano in cella”. Il contratto vigente non basta più. Persone non scarcerate perché per qualche curiosa contingenza non si trova il braccialetto elettronico voluto dal giudice. Un caso a Firenze, uno a Milano, due a Rimini, un altro a Milano: scollegati l’uno dall’altro, in pochi giorni sembrano solo casi “strano ma vero” di persone non scarcerate perché per qualche curiosa contingenza non si trova il braccialetto elettronico voluto dal giudice.

E invece sotto la punta dell’iceberg di un arrestato per stalking sulla ex compagna, che da un mese resta in carcere perché non salta fuori lo strumento voluto dal Tribunale per garantire la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, spunta la più strutturale ragione, probabilmente di interesse generale anche per il Csm: e cioè che i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, quando lo scorso 24 novembre nella legge n. 168 il legislatore ha ritenuto di rafforzare l’arsenale del “codice rosso” in anticipo sui comportamenti prodromici alla violenza di genere, non si sono posti il problema dell’incremento di braccialetti che le nuove norme avrebbero richiesto, e della sproporzione con le quantità disponibili in base al contratto vigente con Fastweb (7,7 milioni l’anno per un massimo di 1.200 attivazioni al mese).

Risultato? “I ritardi nella pianificazione delle attivazioni - comunica ora Fastweb ai Tribunali - derivano dall’imprevedibile stravolgimento delle tipologie di braccialetti richieste rispetto alle previsioni contrattuali”, e quindi “dal conseguente esaurimento delle scorte disponibili di dispositivi per il tracciamento di prossimità”, esaurimento “dovuto alla modifica della prassi seguita alle normative introdotte dalla legge 168/2023”.

La legge Roccella ha infatti ampliato le possibilità per i giudici di ricorrere (quando l’interessato dia il consenso) al braccialetto elettronico con dispositivo di tracciamento (in sostanza un Gps), in grado di allertare la parte offesa (pure dotata di un congegno) e le forze dell’ordine nel caso in cui il soggetto sottoposto a misura cautelare (come gli arresti domiciliari, o l’obbligo di allontanamento, o il divieto di avvicinamento) entri nel raggio di meno di 500 metri dalla parte offesa o dai suoi luoghi di vita e lavoro.

Ma da quando è entrata in vigore il 9 dicembre 2023, la legge ha avuto come effetto (non preventivato dal Ministero dell’Interno competente a fornire i braccialetti e dal Ministero della Giustizia) un’impennata delle richieste di questo tipo di apparecchi. Avere dati è sempre difficile sul tema dei braccialetti, come sperimentato ad esempio nel 2022 dall’associazione Antigone quando il Viminale rigettò una richiesta di accesso civico generalizzato paventando un “pregiudizio concreto alla tutela degli interessi-limite inerenti alla sicurezza pubblica e all’ordine pubblico tutelati dall’articolo 5-bis, comma 1, lettera a) del “decreto trasparenza”“.

Quello che si sa è che nel 2020 il braccialetto è stato usato nel 3,2% delle 82.199 complessive misure cautelari coercitive emesse nell’anno, e in particolare nell’11,9% dei 21.949 arresti domiciliari. Nel 2021 il Viminale in risposta a una interpellanza parlamentare aveva quantificato (al 31 dicembre 2020) gli apparecchi in uso in 4.215 e quelli usabili in 5.940; mentre due mesi fa un’altra interpellanza ha assunto in premessa l’esistenza di 5.700 braccialetti attivi, di cui 1.019 per casi di stalking.

Sta di fatto che, con tutta evidenza, il tetto massimo contrattuale di 1.200 attivazioni l’anno sta venendo ampiamente sfondato dalle richieste attuali, le quali dopo la legge n.168 si aggirerebbero su dieci volte tanto. “Siamo in attesa di ricevere dal produttore i dispositivi già da tempo richiesti per far fronte alle mutate esigenze” vista “la straordinaria modifica nella domanda di braccialetti”, assicura Fastweb, che aggiunge di “stare fattivamente interloquendo con il Ministero al fine di adottare le misure operative possibili per fare fronte a questa situazione”. Orizzonte dello sblocco? Ancora qualche settimana.