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La Repubblica, 8 ottobre 2023

“La sua bombola dell’ossigeno era scarica”. L’episodio si è verificato nel carcere bresciano di Canton Mombello. Il detenuto soffriva di varie patologie, la seconda bombola è arrivata troppo tardi. La procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulla morte di un detenuto di 51 anni avvenuta all’interno del carcere bresciano di Canton Mombello.

L’uomo è morto per un arresto cardiaco, ma secondo la prima ricostruzione al momento dell’intervento di soccorso la bombola dell’ossigeno utilizzata era scarica e si è così reso necessario un secondo intervento che è risultato però inutile: quando è stata portata una bombola piena, le condizioni del detenuto erano ormai compromesse. A quanto si apprende anche al detenuto è stata fatta anche una puntura di adrenalina, iniettata direttamente nel cuore, che però non è servita a salvarlo.

Il detenuto soffriva di alcune patologie e aveva chiesto di essere trasferito al quarto piano del carcere bresciano: questo nonostante i detenuti con problemi di salute vengano tenuti al piano terra, proprio per facilitare l’eventuale intervento.

La procura ha disposto l’autopsia. Il magistrato di turno che indaga sull’episodio ha sentito i detenuti presenti al momento del decesso del cinquantunenne. “Crediamo si tratti di una morte naturale, ma sicuramente qualsiasi decesso in carcere distrugge gli equilibri sociali e crea tensione in una situazione già tesa” ha detto al Giornale di Brescia Luisa Ravagnani, garante dei detenuti che in queste ore sta raccogliendo gli sfoghi della popolazione carceraria.