di Mario Pari
Brescia Oggi, 16 settembre 2024
Uno “stallo assoluto”. Non usa altre definizioni, espressioni, Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp Cgil polizia penitenziaria quando viene sollecitato a parlare del nuovo istituto di pena di pena, in merito al quale le voci circolano da decenni. “Il vero problema - spiega Lo Presti - è che ora non circolano più nemmeno le voci. All’orizzonte non c’è nulla. Normalmente un anno prima abbiamo avvisaglie su data e inizio lavoro. Per ora niente”.
“Un silenzio assordante” - C’è qualcosa che colpisce il sindacato: il silenzio. “Sul versante politico - prosegue - la sindaca Castelletti si sta interessando moltissimo. Ha scritto alle autorità competenti per proporre l’esproprio dei terreni circostanti Verziano, ma la risposta fino a questo momento è stata solo il silenzio”. La sensazione di Lo Presti è che a differenza della politica locale, quella nazionale stia vivendo una “situazione di confusione, con una forma di diffidenza”. E ribadisce: “Da decenni si parla della posa della prima pietra, ma c’è solo uno stato di stallo che è molto preoccupante”.
La questione economica - E Lo Presti entra nel vivo della questione economica: “I fondi bastano solamente per il padiglione, per un nuovo istituto di pena preferisco non azzardare ipotesi. I 50 milioni di euro basterebbero solo per il nuovo padiglione di Verziano, con Canton Mombello che rimarrebbe in funzione. E secondo il rappresentante sindacale, si tratta di una soluzione che “rovinerebbe Verziano e manterrebbe utilizzabile Canton Mombello”.
Verso il futuro - Quindi la prospettiva per chi vive attendendo il cambiamento è quella di “lanciare sempre più l’allarme nei confronti dei politici bresciani che hanno mostrato interesse per quelle che non sono solo le nostre aspettative. Sono quelle dei detenuti. Ma non bisogna dimenticare che un innalzamento della qualità di vita di chi sta scontando una pena, significa innanzitutto un miglioramento delle condizioni di lavoro della polizia penitenziaria”. E non è tutto: “La detenzione in un ambiente che non deve fare i conti con il degrado è importante anche per far capire al detenuto che, una volta scontata la pena, avrà delle possibilità di reinserimento nella società, magari dopo aver imparato una professione”. Sulla proposta di aprire un padiglione nuovo, all’interno di Verziano, infine Lo Presti sottolinea: “Per noi è deleterio togliere ossigeno ai detenuti, non si può prevedere un miglioramento delle loro e nostre condizioni”.