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di Lilina Golia

Corriere della Sera, 2 marzo 2023

A insultare verbalmente l’avvocato Sall Babacar, un addetto all’accoglienza. Quel “vai via, negretto”, che brucia come una sigaretta spenta su una mano. Un’offesa a sfondo razziale uscita dalla bocca di un addetto all’accoglienza della Questura di Brescia. “Non un poliziotto - precisa l’avvocato Sall Babacar, destinatario del barbaro invito rivoltogli in via Botticelli - ma un volontario che si dovrebbe occupare di assistere chi arriva all’Ufficio Immigrazione per sbrigare pratiche e ricevere informazioni”. La vicenda ha fatto scalpore proprio per i modi a dir poco ruvidi con cui si è consumata, in un luogo che rappresenta uno dei primi contatti per chi, per i motivi più diversi, arriva da lontano nel nostro Paese. Modi che non rendono onore all’alacrità con cui chi, indossando la divisa, si adopera quotidianamente per rispondere alle decine e decine di istanze che arrivano ogni giorno.

L’avvocato Babacar qualche giorno fa, come spesso gli capita per lavoro, aveva varcato i cancelli della Questura. Avrebbe dovuto dare comunicazione dell’impossibilità di un suo assistito di rispondere alla convocazione per la registrazione delle impronte digitali perché costretto agli arresti domiciliari. Non aveva ancora raggiunto la porta dell’Ufficio Immigrazione, quando è stato aggredito verbalmente dall’addetto all’accoglienza.

“Gli ho chiesto di abbassare la voce”, racconta l’avvocato che cercava di spiegare il motivo della sua presenza in Questura. E la risposta è stata quell’agghiacciante “vai via, negretto”, pronunciato davanti a diverse persone, rimaste di sasso, davanti alla scena.

“Purtroppo c’è da dire che la situazione non è nuova - precisa Sall Babacar - perché è capitato anche a molti miei colleghi di ricevere un trattamento a dir poco sgradevole negli spazi dell’accoglienza, ma con me, in questa occasione, si è andati oltre con un insulto razzista. Una cosa troppo grave per non farla sapere. E così sono stato il primo a denunciare quello che spesso accade in Questura, ma non ad opera degli agenti della Polizia di Stato. Anzi.

Negli uffici, a cominciare dalla dirigente, sono sempre tutti cordiali e disponibili per il disbrigo delle pratiche. Negli ultimi tempi è stato fatto un grande lavoro, soprattutto in tema di protezione speciale”. Uno sfogo, diventato pubblico, attraverso il quale si spera di “addolcire” l’accoglienza in via Botticelli, da dove qualcuno ha già inviato delle scuse all’avvocato Babacar.