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di Sarah Crespi

La Prealpina, 10 settembre 2023

Un quarantenne marocchino, non nuovo alla detenzione e collocato in seconda sezione, si è svegliato all’improvviso con un senso di oppressione fortissimo. Non è neppure riuscito a scendere dalla branda, le sue condizioni si sono aggravate di minuto in minuto e neppure l’intervento dei sanitari del 118 è servito a salvarlo. L’uomo è morto per arresto cardiaco, quindi per cause naturali che comunque il pubblico ministero potrebbe decidere di approfondire con un’autopsia. Aveva un (recente) passato di tossicodipendenza e qualche disturbo al cuore e non è da escludere che gli inquirenti, dato il momento critico in termini di sovraffollamento, vogliano andare a fondo del decesso. La giornata si è aperta così, con uno di quegli eventi che lasciano l’amarezza.

E si è conclusa in modo ancor più tragico: nel tardo pomeriggio un trentatreenne italiano si è tolto la vita impiccandosi in cella. Trasferito dal carcere di Varese da un paio di mesi, era in attesa di individuare una comunità in cui poterlo trasferire: arrestato per maltrattamenti in famiglia, pure i suoi guai erano scaturiti dall’abuso di stupefacenti. Non è chiaro se il giovane volesse solo compiere un gesto dimostrativo, le lenzuola annodate e appese a un ripiano della zona bagno lo hanno comunque ucciso. È stato il suo concellino ad accorgersene e ad allertare subito la Polizia penitenziaria ma non c’era ormai più nulla da fare. Il pubblico ministero Ciro Caramore deciderà oggi se sottoporre il corpo all’esame autoptico, ma anche questo caso sembra essere privo di risvolti oscuri.

Sta di fatto che, in un penitenziario, due morti in meno di ventiquattro ore sono un record terribile. E la domanda è: se la casa circondariale di via per Cassano rispettasse la capienza di 250 reclusi le due emergenze di ieri avrebbero avuto un epilogo diverso? Se ci fosse lo spazio vitale necessario, se il personale medico fosse in numero sufficiente, se l’organico della Polpen fosse più nutrito, si potrebbe agire sulla prevenzione sanitaria e psicologica?