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informazioneonline.it, 30 giugno 2023

“C’è un tempo perduto, ma posso fare cose belle”. Alla Casa circondariale un evento che ha mostrato cosa si può fare attraverso la forte sinergia con scuola, volontari, tutte le istituzioni. La direttrice Pitaniello: “Oggi siamo la testimonianza che chi vuole, ce la fa”. Il garante Roncari: “C’è questa saggezza di voler costruire con le pietre che hai”. Un neodiplomato: “E non è finita qua”. Fatica, felicità, orgoglio e speranza: per sé, le proprie famiglie, il territorio. Tutto questo dietro, dentro i diplomi consegnati questa mattina ai detenuti che hanno portato a termine un percorso scolastico. “E non è finita qui” promette più di un protagonista di questo “evento educativo” come la casa circondariale di Busto Arsizio ha tenuto a definire la cerimonia.

Tutti insieme - Una tappa che mostra cosa si può fare quando si lavora insieme: carcere, scuola, volontari, tutte le istituzioni. Ne è visibile testimone la serra, in cui hanno messo tante energie alunni e insegnanti. È stata anche la prima manifestazione, fortemente partecipata dalle istituzioni, che ha permesso alla nuova direttrice Maria Pitaniello di presentarsi a Busto. Accanto a lei, il garante dei detenuti Pietro Roncari, la comandante della polizia penitenziaria Rossella Panaro, i docenti del Cpa e del Verri, il cappellano don David Maria Riboldi. E ancora tra le autorità civile e militari gli assessori Daniela Cerana e Salvatore Loschiavo, il capitano dei carabinieri Annamaria Putortì, il dirigente del Commissariato di polizia Franco Novati, il comandante della Guardia di Finanza Daniele Marra, il comandante della polizia locale Stefano Lanna. Usa un’espressione importante, la dottoressa Pitaniello: “Siamo un serbatoio di risorse, attingiamo dal territorio ma diamo anche tanto. Oggi siamo la testimonianza che chi vuole, ce la fa. Anche in un contesto impegnativo, anche in persone di una certa età. Dobbiamo portare fuori questa testimonianza perché sia utile”. Così l’appello a condividere con i propri compagni la strada affrontata, e anche fuori appunto: “Lavoriamo insieme a favore di tutti”.

Investimento sul futuro - Giovani e meno giovani, italiani e stranieri, si sono impegnati a costruirsi un avvenire e a indicare una speranza. Il garante Roncari lo sottolinea: “Questo è un investimento sul futuro. C’è questa saggezza di voler costruire con le pietre che hai. Voi siete aggregatori di speranza, anche il giornalino è frutto di un lavoro. “La scuola è maestra di vita” trovate sulla prima pagina del pieghevole sulla poesia, lo ricordiamo nei 100 anni di don Lorenzo Milani”.

“Sono molto fiera - è intervenuta l’assessore Cerana - l’amministrazione è a vostra disposizione. Credo molto nei processi di alfabetizzazione per dare pari opportunità a tutti. La casa circondariale è un microcosmo”. Dentro e fuori, noi e loro: confini che si sciolgono grazie a un impegno comune e si plasmano in un ponte. Tra le difficoltà principali, il cambio di penitenziario da parte dei detenuti ed è una conquista che diventa segnale l’essere riusciti a far prendere il diploma a un allievo trasferito a Vigevano. Dalla struttura del carcere, agli insegnanti, ai volontari, alla motivazione degli alunni: tutti insieme si riesce. Il dottor Alessandro Longheu, dirigente del Cpa, rimarca tutte queste caratteristiche e parte proprio dal caso sopra citato: “L’ultimo, ma si è potuto far completare il percorso, che è soddisfazione, riscatto personale… La sinergia ha evitato un percorso monco”.

Trenta le certificazioni di lingua italiana, passo fondamentale, 15 licenze medie, poi i diplomi di agraria. In prima linea i docenti del Cpa e quelli dell’Ipc Verri di Busto. La professoressa Maya Coianiz lo ribadisce: “Il corso triennale di qualifica per l’operatore agricolo dà competenze tecniche molto solide, immediatamente spendibili nel mondo del lavoro”. Teoria e pratica, ascolto della natura e coltivazione anche delle relazioni.

E non è finita qua - Le voci delle persone detenuti offrono un mondo di reazioni ed emozioni: “Mi ritengo un’altra volta un giovanotto” commenta uno di loro. E un altro: “Sono tantissimo felice, anche per i miei figli. C’è un tempo perduto, ma posso fare cose belle”. Qualcuno freme già per iscriversi al prossimo corso. Davide Morelli ha preso la qualifica con il massimo dei voti: “Voglio continuare - assicura - all’esterno per orizzonti più ampi. Sono tanto felice e non sarà finita qua”.