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reggiotoday.it, 5 marzo 2024

Luca Muglia incontra i garanti operativi sul territorio regionale e saluta con soddisfazione la nomina avvenuta a Catanzaro. Il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, ha sottolineato l’importanza e il ruolo dei garanti territoriali, evidenziando i passi in avanti compiuti negli ultimi mesi. Al garante della Città metropolitana di Reggio Calabria, Paolo Praticò, ed ai garanti comunali di Reggio Calabria e Crotone, Giovanna Russo e Federico Ferraro, si è infatti aggiunto di recente il garante comunale di Catanzaro, Luciano Giacobbe. Ma le novità non finiscono qui.

“Ho cercato di assolvere al compito demandatomi dalla legge - dichiara Muglia - che richiede al Garante regionale di promuovere l’istituzione dei Garanti territoriali ove ne ravvisi la necessità. Facendo ricorso alle necessarie interlocuzioni, ho stimolato in tal senso diverse autorità comunali e provinciali, ritenendo indispensabile che la figura del Garante sia presente sull’intero territorio regionale e, in particolare, nei luoghi di detenzione. E, in effetti, la situazione dei Garanti territoriali si sta evolvendo, positivamente, giorno dopo giorno”.

Lo scorso 31 marzo il Consiglio provinciale di Cosenza, su proposta del consigliere Carlo Lo Prete, ha approvato nella seduta del 12 maggio scorso il regolamento per l’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Provincia di Cosenza. Anche in questo caso si attende l’emanazione del bando pubblico.

“Le recenti determinazioni del Comune e della Provincia di Cosenza - afferma Muglia - appaiono fondamentali se si considera che nel cosentino insistono ben quattro istituti penitenziari (Cosenza, Paola, Castrovillari e Rossano)”. “I nuovi garanti territoriali, autentiche sentinelle, rappresenteranno organi di tutela e di garanzia essenziali per le - conclude il garante Muglia - una discreta attenzione e sensibilità nei confronti delle persone detenute. Occorre, tuttavia, maggiore efficacia e concretezza. Una legge regionale sul pianeta carcere potrebbe disciplinare in maniera organica gli interventi, garantendo un respiro più ampio”.