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Nova, 31 luglio 2018

 

Oltre 160 detenuti sono fuggiti dalla prigione di Ndop, nella regione anglofona del Nord-ovest del Camerun, in seguito ad un attacco alla struttura da parte di uomini armati sospettati di essere separatisti. Secondo quanto riporta l'emittente televisiva statale "Crtv", l'attacco è avvenuto la notte scorsa fronti dopo che gli aggressori hanno fatto irruzione nella struttura rompendo forzando i cancelli della prigione prima di dare fuoco all'intero edificio servendosi di combustibile. Le regioni anglofone del Camerun sono da mesi teatro di tensioni tra separatisti e forze governative, riesplose lo scorso ottobre in concomitanza con la festa dell'indipendenza nazionale. Da allora si è registrata un'escalation di rapimenti di funzionari camerunesi e scontri, che hanno spinto oltre 7.500 persone a varcare il confine con la Nigeria. La popolazione locale è da mesi in agitazione, con i movimenti separatisti che denunciano la discriminazione della comunità anglofona da parte del governo centrale.

La scorsa settimana le Nazioni Unite hanno espresso preoccupazione per le presunte violazioni dei diritti umani nelle due regioni anglofone del Camerun. "L'Alto commissario Onu per i diritti umani, Zeid Raad Al Hussein, ha espresso la sua profonda preoccupazione per le denunce di violazioni dei diritti umani e abusi nelle regioni anglofone del Nordovest e del Sudovest", nel quadro delle ostilità in corso tra governo centrale e separatisti, si legge in un comunicato. L'Alto commissario si è detto preoccupato anche per le violazioni denunciate nell'ambito della lotta al gruppo jihadista Boko Haram nella regione dell'Estremo Nord. Nelle zone anglofone, denuncia l'Onu, le violenze fondate su una "discriminazione strutturale" sono in crescita dal 2016. I rapporti "parlano di rapimenti, omicidi mirati contro la polizia e le autorità locali, distruzione di scuole da parte di uomini armati" e denunciano anche violazioni da parte delle forze di sicurezza, come "omicidi, uso eccessivo della forza, incendi di abitazioni, detenzioni arbitrarie e tortura". L'Alto commissario, prosegue il comunicato, "chiede al governo di Yaoundé di lanciare un'inchiesta indipendente sulle violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza e dagli elementi armati".

La denuncia delle Nazioni Unite segue la recente pubblicazione di uno studio dell'organizzazione non governativa Human Rights Watch (Hrw), che in un rapporto pubblicato il 19 luglio ha denunciato il livello di violenza nel paese e chiede al governo di concedere a osservatori indipendenti e organizzazioni umanitarie accesso alla regione anglofona per monitorare la situazione e fornire assistenza alle migliaia di sfollati interni. Da dicembre 2017, riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha), le violenze hanno provocato 160 mila sfollati nelle due regioni anglofone del paese. Secondo l'Unhcr tra le 20 mila e le 50 mila persone hanno attraversato il confine con la Nigeria, cercando rifugio negli stati di Benue e Cross River.