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di Gabriele Bartoloni

La Repubblica, 24 agosto 2022

Nell’analisi di Izi su 250 mila tweet e un milione di interazioni su Facebook prevalgono reazioni negative ai temi proposti in questa fase dai partiti. Nei primi giorni della campagna elettorale a tenere banco nel dibattito sui social network sono stati i temi identitari delle forze politiche che si sfideranno alle urne il prossimo 25 settembre: lavoro, diritti, tassazione, politica estera e immigrazione.

Più nello specifico: reddito di cittadinanza, flat tax, pensioni e persino il ponte sullo Stretto. Tutti argomenti affrontati dalle pagine social dei partiti e recepiti dagli utenti con un sentiment prevalentemente negativo. Sono i risultati che emergono da un’analisi condotta da Izi Spa tra il 10 e il 22 agosto. L’agenzia demoscopica ha analizzato l’andamento del dibattito online attraverso l’analisi di due tra i principali terreni di scontro all’interno di cui si articola il dibattito via social: Twitter e Facebook.

Su un totale di 250 mila tweet e più di un milione interazioni Fb analizzate, il tema portante risulta essere quello riguardante la macrocategoria “lavoro e diritti”. Al suo interno troviamo molte delle misure-bandiera portate avanti dalle forze politiche: dal salario minimo alla creazione di 800 mila posti di lavoro attraverso la sburocratizzazione. Una misura, quest’ultima, proposta da Silvio Berlusconi e rilanciata a poche ore dalla presentazione del programma del Partito democratico incentrato su tre temi-chiave: scuola, lavoro e ambiente. Una sovrapposizione non casuale.

Non solo: il tema dell’aumento degli stipendi per gli insegnanti (proposta dei dem) si è intrecciato con la polemica sull’introduzione del “docente esperto” (contenuta all’interno del decreto Aiuti bis), “attirando - si legge nell’analisi di Izi - critiche ed insulti in molti casi anche relativi ad altri temi”

Non è un caso che nessuna delle tematiche prese in analisi abbia generato un sentiment positivo. Anzi, dall’analisi emerge che nel 90 per cento dei casi gli utenti Facebook e Twitter hanno risposto con un feedback prevalentemente negativo. Il sentimento a prevalere è la rabbia (82 per cento), a seguire la tristezza (5 per cento) e la paura (3 per cento).

La gioia si riscontra solo nell’8 per cento dei casi. Il macrotema andato per la maggiore, “lavoro e diritti”, ad esempio, ha generato un’attenzione negativa nel 89 per cento dei casi. Stessa cosa per il secondo tema portante della campagna social: le tasse. Qui le divisioni tra i partiti - molto distanti sul fisco - hanno creato un spirale di reazioni a partire dal ritrovato attivismo del Cavaliere. La polemica sul presidenzialismo provocata dalle parole di Berlusconi contro Mattarella e gli slogan anti-burocrazia del Cav, hanno aiutato a spingere gli altri temi cari al centrodestra, flat tax in primis.

Il macrotema “tassazione e incentivi”, infatti, risulta sul podio degli argomenti più affrontati sui social. L’attenzione sul tema è cresciuta soprattutto tra il 16 e il 19 agosto, giorno in cui Matteo Salvini ha rilanciato la sua idea di flat tax (aliquota al 15 per cento da finanziare con la revisione del reddito di cittadinanza), di gran lunga più incisiva rispetto alle proposte presentate degli alleati. Anche il capitolo immigrazione ha generato un elevato numero di interazioni via social. Del resto, si tratta di un tema su cui le forze politiche sovraniste hanno sempre cercato (spesso con buoni risultati) di racimolare consensi. Lega e Fratelli d’Italia, oltre a rilanciare i soliti anti immigrazione, di recente hanno proposto il ripristino dei decreti sicurezza voluti da Salvini dell’epoca dal governo Conte I.

Visto il contesto internazionale, anche la politica estera è riuscita a ritagliarsi uno spazio rilevante all’interno del dibattito sul social. Due i fattori che l’hanno portata ad affermarsi: il primo riguarda il botta e risposta a colpi di inglese, spagnolo e francese tra Enrico Letta e Giorgia Meloni; il secondo, invece, coincide con la proposta di revisione del Pnrr avanzata dalla leader di FdI. Al contrario, i temi che riguardano la giustizia, la sanità e la sostenibilità sono stati poco o nulla trattati. Il tutto nonostante la centralità della questione climatica o i tentativi di renderla tale da parte del fronte progressista.