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di Micaela Zucconi

iodonna.it, 18 dicembre 2023

Punta sul reinserimento dei detenuti, con scuola e corsi di formazione che offrono nuove opportunità di lavoro. Il suo relax? Libri, musica e “Un posto al sole” in tv. Lucia Castellano, classe 1964, laureata in Giurisprudenza a Napoli, è Provveditrice dell’amministrazione penitenziaria della Campania dall’agosto 2022, dopo essere stata Direttrice generale per l’Esecuzione Penale Esterna e di messa in prova presso il Ministero della Giustizia, a Roma. Tra i numerosi incarichi in diverse città, è stata Direttrice del Carcere di Bollate a Milano, consigliera regionale della Lombardia e assessora a Casa, Demanio e Lavori Pubblici del Comune di Milano. Vive a Napoli con il suo compagno, ma quando può scappa nel capoluogo lombardo, che le è rimasto nel cuore.

ore 6.45

“Vivo in una casa del centro storico con una bella terrazza. Dopo la sveglia faccio ginnastica e ascolto le notizie alla radio. Segue il rito del caffè fuori insieme al mio compagno, professore di storia dell’arte all’Università, prima di avviarmi al lavoro. Sono responsabile di 15 istituti penali: uno femminile, gli altri maschili e uno a custodia attenuata per detenute madri. Ho vissuto in diverse città italiane e non ho avuto figli per scelta. Rivendico questa libertà, ma ammiro le donne che riescono a realizzarsi su piani diversi. Come generazione Boomer ho dovuto sfondare qualche tetto di cristallo. Ancora oggi la questione di genere riguarda soprattutto le donne con una famiglia, gravate da un doppio incarico. Nell’amministrazione pubblica però a livello di salario e di nomine ai vertici, come i direttori generali, viene ormai rispettata la parità”.

ore 8.30

“Ho cinque uffici dirigenziali sotto di me: sicurezza, sanità, contabilità, percorsi di trattamento e reinserimento dei detenuti, ufficio del personale e affari generali. Un’organizzazione complessa, gravata da lentezze burocratiche. Abbiamo 7.200 ospiti, di cui 2.100 a Poggioreale, e 350 donne. Una realtà difficile. Seguo diversi gruppi di lavoro che si occupano di molti aspetti, compresa l’educazione scolastica o universitaria dei detenuti e mi impegno per offrire opportunità per il “dopo”: ci sono progetti che coinvolgono la lavanderia industriale di un istituto o altri in cui si producono ortaggi e frutta da vendere all’esterno. A fare la differenza è la sinergia con la magistratura di sorveglianza, il territorio e le imprese”.

ore 13.30

“Dieci minuti per uno spuntino veloce con il mio assistente, che mi è molto caro.

ore 14

“Mi trattengo in ufficio per appuntamenti, se posso torno a casa presto e lavoro in remoto. Altre volte passo le giornate negli istituti penitenziari, per far sentire la mia vicinanza. Per la detenzione femminile abbiamo un gruppo di lavoro con la direttrice dell’Istituto penitenziario di Pozzuoli e le educatrici delle sezioni femminili presso gli istituti maschili.

Obbiettivo: conoscere le ospiti e i loro bisogni, valutare eventuali misure alternative. In generale, il mio focus è la sicurezza all’interno degli istituti, la dignità della detenzione e quella del lavoro degli agenti”.

ore 20.30

“A me e al mio compagno piace molto prepararci una cosa buona a casa, spesso con amici o parenti. Guardiamo poca tv, ma non perdiamo una puntata di Un posto al sole. Ascoltiamo tanta musica. Da Schubert, Chopin e Schumann ai Pooh. Leggo molto: ora Napoli stanca, racconti di 17 scrittori, a cura di Mirella Armiero, edito da Solferino. Tra gli autori preferiti Emmanuel Carrère, di cui ho letto tutto”.