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di Fabrizio Geremicca

Corriere del Mezzogiorno, 17 marzo 2024

Saranno realizzati laboratori dedicati alle arti sceniche in diversi penitenziari. Il teatro cone opportunità di crescita culturale e di valorizzazione di sé per chi sta scontando una pena in carcere. È il senso del progetto “Officina dei Teatranti”, che è partito già da qualche tempo e che è ora stato ufficialmente presentato in Regione. Sostenuto dall’assessorato alle Politiche Sociali, Giovanili e dell’Istruzione di Palazzo Santa Lucia, il progetto è stato ideato dall’associazione Polluce, in collaborazione con altre realtà attive nell’ambito del sociale.

Prevede che siano realizzati laboratori dedicati al teatro e alle arti sceniche in diversi penitenziari. Quelli che per ora hanno aderito e sono stati coinvolti sono: Arienzo, Pozzuoli, Sant’Angelo dei Lombardi. I laboratori confluiranno poi in spettacoli teatrali. L’iniziativa riprende e valorizza un percorso che è stato già avviato alcuni anni fa dall’associazione Polluce. “Abbiamo coinvolto dal 2019 - racconta il presidente di quest’ultima, Gaetano Battista - più di 500 detenuti. Nel progetto Officina dei Teatranti parteciperanno ai laboratori ed agli spettacoli 20 detenuti e 20 detenute, tutti inseriti in un percorso di formazione ed inclusione attraverso i mestieri del teatro”.

Da alcuni anni, ormai, non solo in Campania nascono iniziative finalizzate a promuovere il teatro nei penitenziari, per valorizzare il tempo che i reclusi trascorrono nell’espiazione della pena e nella speranza che la partecipazione ai laboratori ed alle rappresentazioni teatrali diventi opportunità di riflessione e di riscatto. I risultati, secondo i dati che Battista ha fornito, sono molto incoraggianti: “Più del 60 per cento dei detenuti che sono stati coinvolti nell’esperienza del teatro non è rientrato in carcere, dopo avere scontato la pena. Molti ci seguono da liberi, per continuare il progetto e per formare altri detenuti”.

Ad Arienzo è nato un festival sul teatro in carcere che ha attratto un pubblico di 2000 persone. Si chiama Dialoghi di Libertà e lo scorso anno si è svolto a dicembre. Celebre è poi in Italia la storia della Compagnia della Fortezza, che partì come progetto di Laboratorio Teatrale nella Casa di Reclusione di Volterra nell’agosto del 1988, a cura di Carte Blanche e con la direzione di Armando Punzo. “C’è bisogno che questi modelli - riflette l’assessore regionale Fortini - siano seguiti anche da altri istituti penitenziari. Arte e spettacolo possono abbattere le pareti e contribuire a rimuovere lo stigma sociale che accompagna chi è stato in carcere”.