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di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 12 gennaio 2024

Partirà il 23 gennaio lo sciopero della fame organizzato da Nessuno tocchi Caino e che coinvolgerà, al momento, la presidente dell’associazione Rita Bernardini, e il deputato di Italia viva Roberto Giachetti. L’iniziativa è stata presentata ieri in conferenza stampa alla Camera dagli stessi Bernardini e Giachetti, assieme alla deputata di Iv Maria Elena Boschi, Sergio D’Elia ed Elisabetta Zamparutti, quest’ultimi rispettivamente segretario e tesoriera dell’associazione.

Bernardini ha snocciolato alcuni dati sulle nostre carceri, come il sovraffollamento al 127% e gli 84 suicidi in cella nel 2022, ai quali sono seguiti i 68 del 2023. “La nostra iniziativa è a beneficio di tutta la comunità penitenziaria - ha sottolineato - perché quando stanno bene i detenuti stanno bene anche gli agenti penitenziari”. L’interlocutore della protesta è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha proposto la creazione di nuove carceri ma secondo Giachetti “non si rende conto di quello che dice”. E nel mirino c’è anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Riconosco la buona fede ma nel Dl sicurezza approvato in Cdm il governo ha messo nuovi 15 reati tra cui la rivolta nelle carceri, anche la resistenza passiva e il digiuno - ha detto Giachetti - La follia più totale”. Il deputato ha poi presentato la sua proposta di legge. “Prevede 75 anziché 45 giorni di liberazione anticipata, una misura che tende a far diminuire la popolazione detenuta - ha spiegato Poi c’è quella ordinamentale, in modo che la liberazione anticipata sia di 60 giorni ogni semestre”. Boschi ha infine posto l’accento sul problema della mancanza di posti nelle Rems e delle madri detenute in carcere.