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Agi, 28 maggio 2022

In merito a “notizie di stampa relative all’ipotesi di costruzione di spazi da dedicare alle relazioni familiari e affettive negli istituti penitenziari, si precisa che si tratta di una iniziativa di legge promossa dal Consiglio della Regione Toscana e risalente al 2020”.

Così fonti del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap). Nello scorso mese di marzo - spiegano - la 5a commissione del Senato (Bilancio) “ha richiesto al ministero della Giustizia” tramite il Dipartimento per i rapporti con il Parlamento “una relazione tecnica su una stima di massima dei costi di realizzazione. I tecnici di via Arenula, chiamati a rispondere, hanno trasmesso una valutazione orientativa dell’eventuale impatto economico dell’intervento; hanno rappresentato la necessità di differirne la realizzazione nel tempo e, in ogni caso, di non intaccare i fondi già stanziati per l’edilizia penitenziaria, destinataria di plurimi interventi”.

Il ministero “non ha assunto alcuna iniziativa né ha espresso valutazioni politiche, ma è stato chiamato ad esprimere un doveroso supporto tecnico ad attività di tipo parlamentare. Allo stesso tempo, già dalla lettura della proposta di legge si evince come l’accesso a tali strutture sia incompatibile con il regime del 41bis, che presuppone rigidi controlli anche durante i colloqui”, affermano le fonti Dap.