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Ristretti Orizzonti, 21 ottobre 2023

Una testimonianza del valore del volontariato carcerario, per i 100 anni di Sesta Opera San Fedele. A novembre 4 eventi, tra cui un incontro con i vertici dell’amministrazione giudiziaria nel carcere di San Vittore (sabato 11/11).

Un lavoro nelle produzioni televisive, una vacanza in Italia con la fidanzata, un brutto caso di cronaca che gli vale una pesante condanna. Poi il vuoto e la solitudine del carcere, la volontà di offrire al mondo qualcosa di utile. Un progetto in ambito ambientale, un bando vinto, una macchina prototipo per la raccolta differenziata che diventa realtà e che dà lavoro ad altri detenuti. Poi una cooperativa sociale, la prima in Italia fondata da persone autori di reato per il reinserimento lavorativo dei detenuti, nel campo del video making. Tante svolte nella vita di Fernando G., brasiliano di 44 anni. Un percorso, il suo, che si lega a quello di Sesta Opera San Fedele, associazione milanese di volontariato carcerario che quest’anno celebra i 100 anni di attività e che prende appunto il nome dalla sesta opera di misericordia “visitare i carcerati”. È nel carcere di Bollate che incontra Guido Chiaretti, Presidente di Sesta Opera, lo affianca, lo consiglia sul suo futuro lavorativo e lo aiuta a costruire la base della sua attività.

“Non sarei riuscito a venire fuori dalla mia situazione senza questa compagnia così personale, un’assistenza morale, psicologica e materiale - racconta Fernando -. È stato presente in tutti i passaggi della mia attività, siamo diventati amici. Ma chi dal mondo libero ha voglia di venire dentro, passare per 11 cancelli, lasciare documenti e telefonino per magari passare un’ora a chiacchierare con un detenuto? La presenza dei volontari in carcere è davvero insostituibile per cercare una nuova strada nella vita”.

“Atakama”, che in brasiliano significa “deserto” è il nome della cooperativa sociale che gli dà lavoro. Un nome per ricordare che anche nel deserto possono crescere bellissimi fiori. “Come suggeriva il cardinal Martini per costruire percorsi di giustizia occorre visitare le persone in carcere e lavorare con loro, fianco a fianco - ha spiegato il Presidente Chiaretti -. Dare testimonianza che la società può dare loro fiducia, offrendo una seconda possibilità. E il primo passo è riconoscere, oltre i loro errori, la loro dignità di persona umana”.

Sesta Opera San Fedele è una delle più antiche associazioni italiane di volontariato penitenziario. Nel 1923 un gruppo di liberi professionisti della Congregazione Mariana, gruppo di laici di spiritualità ignaziana (oggi Comunità di Vita Cristiana), che allora aveva sede presso l’Istituto Leone XIII a Porta Volta, oggi in San Fedele - dopo aver frequentato un corso di esercizi spirituali a Triuggio, tenuto dal gesuita padre Beretta, decise di dedicare alcune ore alla settimana ai reclusi del carcere di San Vittore, ottemperando così al precetto evangelico di visitare i carcerati. Nessuno di loro avrebbe mai pensato che questa iniziativa potesse avere uno sviluppo così significativo e duraturo.

Il 30 novembre 1963, venne formalmente costituita l’Associazione “Sesta Opera San Fedele”. Tra i soci fondatori si ricordano Giovanni Lazzati e Francesco e Giovanni Battista e Giuseppe Legnani, Luigi Gatti. Nel 1968, su impulso di Sesta Opera, Azione Cattolica Italiana si fece promotrice del Coordinamento degli enti e dei singoli volontari impegnati nell’assistenza carceraria, costituendo un Segretariato Enti Assistenza Carceraria (S.E.A.C.). Forte della adesione di 120 Enti, il S.E.A.C., tramite l’opera di Gianbattista Legnani, poté far pressione sul legislatore perché riconoscesse nel volontariato carcerario la forma migliore di operatività per la rieducazione del detenuto. Nel 1975, diventa legge la proposta di Legnani, allora Presidente dell’Associazione, degli attuali art. 17 e 78 dell’Ordinamento Penitenziario, medianti i quali gli assistenti volontari furono formalmente istituiti per legge, legittimando quindi l’ingresso negli istituti penitenziari di cittadini impegnati nel volontariato in carcere.

Attualmente i suoi 200 soci operano a Milano - fuori e dentro nel carcere - negli Istituti di San Vittore, Opera, Bollate, nel Carcere minorile Beccaria, nel reparto speciale dell’Ospedale San Paolo e nel carcere di Cremona. “La sua mission - spiega Guido Chiaretti, Presidente di Sesta Opera - è quella di prestare assistenza morale e materiale ai carcerati e alle loro famiglie, promuovendone la dignità e attivandosi per la rimozione delle cause di emarginazione e per facilitarne il reinserimento nella società”.

Fin dalle sue origini l’Associazione fa riferimento alla Comunità dei Padri Gesuiti di S. Fedele di Milano. Le iniziative per i 100 anni dell’associazione iniziano venerdì 10 novembre con un evento “Nel cuore di Milano” (ore 17-19, Fondazione Ambrosianeum - via delle Ore, 3 Milano) cui partecipano l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, il Sindaco di Milano, Beppe Sala, e di molte autorità civili e religiose di Milano, con gli interventi di Guido Chiaretti, Presidente Sesta Opera San Fedele, Luigi Pagano, già direttore del carcere di San Vittore, Franco Bonisoli, ex detenuto, Piero Colaprico, giornalista. Modera, Fabio Pizzul.

Sabato 11 novembre (ore 9-13) , presso l’Auditorium San Fedele (Galleria Hoepli 3/b) si tiene, in collaborazione con SEAC il Convegno “Il contributo del volontariato e della società civile per declinare il senso di umanità nelle pene” con gli interventi di Carlo Condorelli - Presidente SEAC, P. Maurizio Teani s.j. - biblista, Claudia Mazzucato - Professore associato di Diritto penale nella Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica, Monica Martinelli - Professore Associato di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica, Giovanni M. Pavarin - già Presidente dei Magistrati di Sorveglianza e Patrizia Patrizi - Università di Sassari e Presidente Forum Europeo Giustizia Riparativa. Concluderanno Guido Chiaretti, presidente di Sesta Opera, e il prof Andrea Rangone, docente al Politecnico di Milano e presidente di Digital360.

Dalle 15 alle 18, il Convegno continua nel carcere di San Vittore dove il mondo del volontariato dialoga con i dott. Giovanni Russo, Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, e Antonio Sangermano, capo del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità per aprire nuovi percorsi di collaborazione. I lavori pomeridiani saranno aperti dal dott. Giacinto Siciliano, direttore di San Vittore, e dal racconto “Qui tutto è cominciato” di Guido Chiaretti e Luigi Pagano.

Mercoledì 15 novembre, ore 12, nell’ambito di “BookCity 2023” presentazione del libro “Per una giustizia “degna del senso ultimo dell’essere umano” con il prof. Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale, autore della prefazione, Claudia Pecorella, Professore ordinario di Diritto penale presso l’Università di Milano Bicocca, coordinatrice scientifica dell’opera, Guido Chiaretti, Presidente dell’Associazione Sesta Opera San Fedele e curatore del libro; Modera il dott. Ferruccio de Bortoli, giornalista. L’incontro si terrà presso Fondazione Culturale San Fedele · piazza San Fedele 4, Milano - Sala Ricci.

Per informazioni: Chiara Santini: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Titti Arena: 349 8849202