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di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 11 gennaio 2024

La possibilità di chiedere anche in appello la sospensione del procedimento per ottenere la messa alla prova, riguarda solo i casi in cui si ricada nelle ipotesi di ampliamento dell’applicazione dell’istituto dettate dalla Riforma Cartabia e solo entro 45 dalla sua entrata in vigore: il 13 febbraio 2023. Infatti, di regola l’istituto prima della Riforma e nella versione aggiornata è invocabile dalle parti solo prima dell’apertura del dibattimento in primo grado e non in appello. Quest’ultima è in effetti una possibilità transitoria aperta dalla Riforma Cartabia al solo fine di consentire l’applicazione dell’istituto “allargato” a reati prima non contemplati, anche ai procedimenti pendenti tanto in primo quanto in secondo grado. E solo entro il termine stringente voluto dal Legislatore della norma transitoria: l’articolo 90, comma 1, lettera) del Dlgs 150/2022.

Si tratta quindi, di possibilità praticabile solo per i giudizi pendenti in secondo grado che siano relativi alle ipotesi ampliate, cioè di applicabilità dell’istituto prima non prevista.

Altrimenti, nei casi di processi pendenti per reati che erano già contemplati come presupposti del benificio prima dell’entrata in vigore della novella, se la domanda di ammissione al trattamento non risulta essere stata correttamente posta entro i termini stringenti nel giudizio di I grado la norma transitoria che consente la domanda in appello non opera e quindi la stessa domanda risulta inammissibile anche se posta entro il 13 febbraio dello scorso anno.

Per tali motivi la Corte di cassazione penale ha rigetto - con la sentenza n. 657/2024 - il ricorso dell’imputato che si era visto respingere la domanda di ammissione alla messa alla prova dalla Corte di appello, che però non era mai stata avanzata nel giudizio di primo grado nonostante ne ricorressero i presupposti in base al regime ante Riforma. In conclusione, la norma transitoria della Riforma Cartabia che prevede la retroazione delle novità legislative riguarda solo le ipotesi della messa alla prova “allargata”.