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di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 7 giugno 2022

“Mai più bambini in carcere”. Parole chiare quelle pronunciate ieri dalla ministra alla giustizia Marta Cartabia a margine di un evento a Firenze. Parlando della proposta di legge che punta a promuovere il modello delle case famiglia per le detenute madri affinché i loro figli possano crescere lontano dalle sbarre. Per la ministra di fronte al caso di “un bambino, innocente per definizione, che cresca e che veda come orizzonte di vita nei suoi primi anni quel tipo di ambiente, credo che tutti quanti comprendiamo che sia richiesto un passo di civiltà in avanti”.

Parole che riaprono la discussione sull’Icam, l’istituto a custodia attenuata per detenute madri, il cui progetto toscano risale al 2010, quando venne firmata un’intesa tra ministero della Giustizia, Regione Toscana e il tribunale di Sorveglianza per realizzare su una palazzina della Madonnina del Grappa, a Rifredi, una casa famiglia sorvegliata per accogliere otto madri detenute con i loro figli. Un progetto che finalmente dovrebbe vedere la luce: “I lavori partiranno a settembre”, ha assicurato l’assessore al sociale Sara Funaro, che poi ha aggiunto: “Condividiamo in pieno le parole della ministra Cartabia, stiamo seguendo un cronoprogramma specifico per la realizzazione dell’Icam, non ci sono arrivati ad oggi input per fermarlo”.