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di Antonella Mascali

Il Fatto Quotidiano, 26 maggio 2022

I quasi 30 milioni di euro sbloccati dal governo per fare le “casette dell’amore” per detenuti, anche dell’alta sicurezza, cioè condannati per reati gravissimi, ha innescato uno scontro tra Lega e Pd al Senato dove, in commissione Giustizia, si trova un ddl che tratta della sessualità dei detenuti, relatrice la dem Monica Cirinnà, responsabile nazionale Diritti dei dem. La lite politica all’interno della maggioranza si spiega con lo sblocco di una cifra di tutto rilievo per un progetto non certo ritenuto una priorità. Un programma per molti destinato a creare un altro problema di sicurezza rispetto alle comunicazioni possibili della criminalità organizzata che, per comandare dal carcere, potrebbe servirsi del diritto alla sessualità, garantito-comprensibilmente in altri Paesi dove, però, non hanno le nostre mafie.

Per il presidente della Commissione, Andrea Ostellari (Lega), il Pd “non smette di sostenere iniziative ideologiche ignorando le priorità del Paese” e aggiunge: “I soldi dei cittadini vanno spesi prima di tutto per il corpo di Polizia Penitenziaria, costretto a lavorare sotto organico”. La senatrice Cirinnà la mette sul piano culturale e accusa Ostellari di avere “l’arretrata visione del carcere come discarica sociale, visione incostituzionale. Garantire l’affettività delle persone detenute, assicurando loro colloqui in ambienti idonei con i familiari è uno strumento fondamentale per tutelare la loro dignità e rafforzare i percorsi di reinserimento sociale”.

Cirinnà è supportata dal capogruppo in commissione Giustizia per il Pd, Franco Mirabelli: “Non capisco perché la Lega contrapponga la giusta necessità di tutelare il lavoro della Polizia penitenziaria alla creazione di luoghi per l’affettività dei detenuti. Due temi entrambi importanti e che rispondono ad esigenze di persone in carne ed ossa”. Sarcastico Andrea Delmastro, responsabile Giustizia di FdI: “Arrivano i primi investimenti del ministro Cartabia sul pianeta carcere. Si costruiscono nuovi istituti? No! Cartabia investe 28 milioni di euro per le casette dell’amore. La sessualità del mafioso assicurata anche per defatiganti 24 ore consecutive”. A lanciare l’allarme è stato il procuratore anti ‘ndrangheta Nicola Gratteri, preoccupato che in queste casette, non video-sorvegliate, potranno arrivare o uscire messaggi della criminalità organizzata: “Purtroppo la politica non sta facendo le riforme che servono. Questo governo ha stanziato 28 milioni di euro, nel momento in cui non ci sono soldi, per costruire le case dell’amore”, ha detto al Costanzo Show.

Il ddl sulle “relazioni affettive dei detenuti” è una proposta del Consiglio regionale della Toscana, comunicato a Palazzo Chigi nel 2020, ma adesso, con la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che va d’amore e d’accordo con il neo direttore del Dap, Carlo Renoldi, quello dell’antimafia “arroccata nel culto dei martiri” e con Draghi presidente del Consiglio, le casette diventano una priorità. “I detenuti e gli internati - si legge nel ddl - hanno diritto a una visita al mese, della durata minima di 6 ore e massima di 24 ore, delle persone autorizzate ai colloqui”. Le visite nelle “apposite unità abitative” nelle carceri saranno “senza controlli visivi e auditivi”. Il governo riconosce che i bisogni affettivi-sessuali si soddisfano al meglio con “il permesso premio” ma poiché non tutti i detenuti pericolosi non possono accedere al beneficio, ecco le casette. Si chiama in causa l’articolo 32 della Costituzione, secondo cui “la salute psico-fisica viene compromessa da forzati e prolungati periodi di astinenza sessuale”.

A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge “il diritto alle visite deve essere garantito in almeno un istituto penitenziario per regione”, dovranno esserci 20 casette, una per ogni Regione, per un costo di oltre 3 milioni e mezzo. Invece, “entro sei mesi dalla data di entrata in vigore, il diritto alle visite deve essere garantito in tutti gli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale”. Quindi i restanti 24 milioni saranno utilizzati per costruire altre 100 casette e ristrutturare 90 prefabbricati nei 190 penitenziari presenti in Italia.