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di Francesco Rosano

Corriere della Sera, 25 agosto 2023

La segretaria del Pd alla Festa dell’Unità di Bologna: “Senza tenere in conto determinati valori si tradisce la Costituzione”. “Siamo qui per rilanciare la richiesta di un impegno più forte da parte del governo. La ragione di Stato non può venire prima dei diritti umani, altrimenti si tradisce la Costituzione”. Sul palco della Festa dell’Unità di Bologna, la segretaria del Pd Elly Schlein abbraccia i coniugi Regeni e la loro battaglia di verità. È la prima volta che i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore torturato e ucciso nel 2016 al Cairo, partecipano a una Festa dell’Unità per raccontare la loro lotta contro il muro di depistaggi e silenzi che si è alzato attorno ai quattro ufficiali del servizio segreto egiziano, “irreperibili” nonostante il rinvio a giudizio della Procura di Roma.

Regime brutale e dittatoriale - Insieme a Claudio Regeni e Paola Deffendi sul palco c’è anche Alessandra Ballerini, l’avvocata che li ha accompagnati nella loro battaglia. Nella calda notte bolognese li accoglie la standing ovation degli oltre 200 presenti nella sala intitolata a Salvador Allende. Sulla copertina del libro Giulio fa cose, racconta il padre del ricercatore ucciso nel 2016, “c’è la foto di un murale con Giulio, sul viso gli hanno scritto “ucciso come un egiziano”. Ecco di cosa parliamo - continua Claudio Regeni - di un regime brutale e dittatoriale che elimina i suoi oppositori. Di questo Paese siamo amici. Anzi, con questo Paese l’Italia collabora violando una legge, la 135/90, che vieta l’esportazione di armi verso chi viola diritti umani”.

La leadership - All’inaugurazione della Festa “più grande d’Italia” - come rivendicano gli organizzatori con buona pace della kermesse nazionale che si apre il 30 a Ravenna - dopo “l’estate militante” della battaglia per il salario minimo, Schlein promette un “autunno di lotta”. Lo fa dalla “sua” Bologna, da un palco “che mi ha cresciuta come prima donna segretaria del Pd”. Schlein rivendica la leadership di un partito che, glielo conferma giorno per giorno l’esperienza al Nazareno, “non è un partito personale e non è neanche un partito familiare”.

Lollobrigida e Figliuolo - Di fronte alle parole del ministro Lollobrigida dal Meeting di Rimini, la leader dem rivendica di volersi occupare “soprattutto di quegli italiani che fanno fatica a fare la spesa, tanti, nonostante abbia visto qualche ministro che pensa che i poveri mangino meglio dei ricchi”. Plaude all’accoglienza emiliana, al collasso per colpa di un governo “campione di scaricabarile anche sui migranti”.

Conferma la voglia di mobilitazione sull’alluvione: “Dopo più di tre mesi non si sono visti i ristori che Meloni aveva promesso, l’unica cosa che si è vista è una volgare politicizzazione”. Sarebbe spettato a Stefano Bonaccini, per cui spende parole al miele, il ruolo di commissario affidato al generale Figliuolo. Lui, l’ex avversario delle primarie, ieri sera era assente. Giustificato: è impegnato nelle Marche per due iniziative del Pd. Alle Europee potrebbe essere il capolista perfetto per il Nord Est? Il freno resta tirato: “Ne discuteremo nei prossimi mesi, quando sarà il tempo”.