sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Davide Fiorani

rainews.it, 17 novembre 2023

Il 30 novembre prossimo il tribunale si pronuncerà sull’archiviazione del caso. Sono tornati a chiedere giustizia la madre, il padre e i familiari di Mimmo D’Innocenzo. Non si arrendono e dopo i presidi davanti al tribunale di Cassino, sono venuti a Roma per rivolgere il proprio appello direttamente al ministro della Giustizia. È davanti al dicastero di via Arenula che si sono trovati per un nuovo presidio, con uno striscione che dice: “Vogliamo un processo”. A coordinare le indagini sul caso è la sostituto procuratore Francesca Fresch che ha chiesto l’archiviazione. Il prossimo 30 il tribunale si pronuncerà sull’opposizione all’archiviazione avanzata dai familiari.

Mimmo D’Innocenzo è morto a trent’anni mentre era detenuto nel carcere di Cassino il 27 aprile 2017. Secondo le risultanze dell’autopsia il decesso è stato causato da un’intossicazione da sostanza stupefacente. Ma subito dopo la sua morte sono emerse diverse incongruenze. Una di queste riguarda il registro entrata/uscita dall’infermeria del carcere relativo al mese di aprile di quell’anno. L’avvocato della famiglia di D’Innocenzo ha segnalato le discordanze tra le dichiarazioni degli agenti penitenziari e quelle degli addetti all’infermeria. Secondo i primi D’Innnocenzo sarebbe stato portato in infermeria per le cure, per i secondi questo fatto non sarebbe mai accaduto.

C’è poi il giallo sulla siringa che non sarebbe mai stata ritrovata nella cella. Sul caso si è espressa, lo scorso marzo, la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi che ha dichiarato: “Morti come quelle di D’Innocenzo meritano una spiegazione, meritano verità e giustizia”.