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di Giuseppe Bonaccorsi

Il Dubbio, 12 novembre 2022

Favorire la mediazione penale come strumento di giustizia riparativa, in grado di proporre un modello consensuale di gestione dei conflitti con la partecipazione attiva di tutte le parti in causa: il minore autore del reato, la vittima e nel complesso la società tutta.

Questo il tema del protocollo firmato tra il Comune di Catania e il Tribunale dei Minorenni che nei fatti anticipa la riforma Cartabia. L’intesa mira a una effettiva mediazione penale per il recupero del minore attraverso altri strumenti oltre il carcere, per combattere allo stesso tempo i tassi elevatissimi di criminalità minorile e di dispersione scolastica in una delle città più a rischio del Meridione. Con questo innovativo strumento, anche attraverso l’azione di educatori specializzati, si intende contribuire alla responsabilizzazione del minore autore di reato, attraverso la rivisitazione dell’atto illecito posto in essere, con un percorso di reciproco riconoscimento e riparazione con la persona offesa dal reato.

La mediazione penale, inoltre, si propone come strumento preventivo di politica criminale, tanto più importante perché sperimentato tra i minori, in quanto la sua applicazione mira a promuovere la risocializzazione e il reinserimento sociale del giovane autore di condotte antigiuridiche e antisociali. Alla firma sottoscritta a Palazzo degli Elefanti, sede del comune di Catania, hanno partecipato il commissario straordinario del Comune, Federico Portoghese, il presidente del Tribunale dei Minorenni etneo, Roberto Di Bella, il procuratore capo della Repubblica presso lo stesso Tribunale Carla Santocono e la responsabile per l’Ufficio servizio sociali minori di Catania del ministero della Giustizia, Roberta Montalto.

“Un passo importante - ha detto il commissario Portoghese - che si inserisce nel processo più ampio che abbiamo intrapreso a favore dell’inclusione dei minori. A partire da questo modello assolutamente innovativo, stiamo sviluppando altre iniziative con circuiti educativi utili a creare un forte collante tra le diverse realtà impegnate sul territorio, in primo luogo la scuola, soprattutto nelle periferie”. “Si tratta di nuovo importante tassello - ha sottolineato il presidente Di Bella - che rientra nell’ambito delle attività previste dall’Osservatorio prefettizio.

Il nostro obiettivo è rivolto alla priorità della questione minorile, così sentita a Catania che ha tassi elevatissimi di dispersione scolastica, devianza minorile, e inevitabilmente di disoccupazione giovanile. Oggi registriamo una nuova visione strategica complessiva da parte delle amministrazioni compresa quella comunale. È fondamentale sensibilizzare i ragazzi ma anche la collettività”.

“Ogni giorno costruiamo il domani in questa città - ha evidenziato la procuratrice Santocono - e quello di oggi permette di indirizzare risorse ulteriori verso la questione minorile e in particolare la mediazione penale, strumento che permette la conciliazione tra la vittima e l’aggressore con un impatto sull’intera società, e consente inoltre un’anticipazione dei tempi delle azioni di recupero educativo e sociale, che è esigenza impellente soprattutto nel caso dei minori”.

A operare sul progetto di mediazione sarà anche la direttrice del servizio decentrato per i minori del ministero Giustizia: “Una esperienza pilota in Sicilia - ha specificato Roberta Montalto di grande valore”. “Sul campo” l’intesa prevede anche il coinvolgimento di 15 scuole cittadine, in cui saranno aperti sportelli con psicologi, insegnanti formati appositamente, e inoltre, verrà prevista anche una mediazione intra familiare.