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di Frank Cimini

Il Riformista, 3 dicembre 2022

Le indagini sull’incendio della macchina di Susanna Schlein, vice ambasciatore in Grecia - fatto avvenuto quindi ad Atene - le fanno in Italia politici e giornalisti, a cominciare dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la prima persona che ha indicato “la pista anarchica”.

Ma con la creatività e la fantasia del Bel Paese si fa ancora di più dicendo che l’attentato sarebbe avvenuto a opera di anarchici in solidarietà con Alfredo Cospito in sciopero della fame da un mese e mezzo nel carcere di Sassari Bancali per protestare contro l’applicazione dell’articolo 41bis, carcere duro: blocco della corrispondenza sia in entrata sia in uscita e solo due ore d’aria al giorno in un cubicolo da cui non si vedono le nuvole o il sole.

Insomma lor signori non sanno niente dell’incendio di Atene ma fanno ammuina prendendosela con una persona che in pratica stanno torturando. La notizia viene gonfiata perché Susanna Schlein è la sorella di Elly da tempo sotto i riflettori dell’attenzione generale perché candidata alla segreteria del Partito democratico.

Per cui giornali che sulla vicenda carceraria di Alfredo Cospito non hanno scritto una riga ignorando deliberatamente anche l’udienza dì mercoledì davanti al Tribunale di Sorveglianza di Roma ora hanno scoperto il caso, diciamo, perché fa comodo strumentalizzarlo nell’ambito di una caccia alle streghe che nella storia di questo paese ha già fatto danni inenarrabili.

E siamo proprio nei giorni che ci avvicinano all’anniversario di piazza Fontana e del “volo” dell’anarchico Pinelli rubricato coma malore attivo da un giudice “democratico e antifascista”. Insomma è tutta colpa di Cospito Alfredo che sta rischiando la vita digiunando per tutelare i suoi diritti che restano tali anche in mia prigione dello Stato nato dalla Resistenza.