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di Barbara Stefanelli

Corriere della Sera, 30 giugno 2023

Dopo il tragico incidente di Casalpalocco, occhi puntati sulle challenge: Google - che controlla YouTube - ha rimosso dal canale dei The Borderline tutti gli annunci pubblicitari. Questo significa che né “il collettivo” guidato da Di Pietro né la stessa Google potranno più “monetizzare” le visualizzazioni.

Quando un bambino muore così, come è successo il 14 giugno a Casal Palocco, niente dovrebbe restare come prima. Non solo nella vita, straziata, della famiglia di Manuel. Non solo in quella di Matteo Di Pietro, il ventenne alla guida del suv che è andato a schiantarsi contro la smart di Elena Uccello. Non solo nel futuro dei The Borderline, gli youtuber protagonisti della gara di resistenza finita in tragedia: Google - che controlla la piattaforma video - ha rimosso dal loro canale tutti gli annunci pubblicitari. Questo significa che né “il collettivo” guidato da Di Pietro né la stessa Google potranno più “monetizzare” le visualizzazioni. In 6 mesi, i The Borderline, seguiti da oltre 600 mila persone, hanno fatturato quasi 200 mila euro. Se cliccate ora, compare una scritta bianco su nero: il gruppo si ferma, esprime “il massimo, sincero e più profondo dolore”, ammette che “nulla potrà mai più essere come prima”.

Il “prima” sono le challenge, le sfide. Tipo: “vivo 50h in macchina”, “vivo 50h in una scatola”, “24ore sulla minizattera”. L’idea, come viene ribadito nel messaggio di addio, è/era “quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano”. È sullo “spirito sano” che possiamo provare a riflettere affinché ci sia un “dopo” anche per noi. Diverso. Almeno nella scala della consapevolezza. Ispiratore e modello di comunità spregiudicate come The Borderline è Jimmy Donaldson, Mr Beast, che ha pochi anni di più (è nato nel 1998) ma numeri stupefacenti. Il suo è il primo canale al mondo per traffico che sia gestito da un individuo (secondo o terzo in assoluto). Ha raccontato di essere vissuto, da quando era teenager, nell’ossessione di YouTube di cui ha scandagliato i processi di viralità.

Che cosa è in grado di catturare l’attenzione di Internet, bucando un’offerta affollata allo spasimo, superando la tentazione di staccare dopo una manciata di secondi? Che cosa ha la forza di uscire dai confini della piattaforma per rimbalzare su ogni piattaforma social? Mr Beast ha trovato la risposta. Lui offre al pubblico atti di indiscreta, esorbitante carità. Fa beneficenza: improvvisa, arbitraria, a volte assurda. E con questo salto “ideale” supera le challenge che hanno come obiettivo soltanto i record. Diventa un guru. Due esempi, tra tantissimi, su cui Donaldson ha costruito il suo profilo di santo laico della Rete. La consegna di 10.000 dollari a un senzatetto incontrato a bordo strada. L’operazione chirurgica, videodocumentata puntata per puntata, regalata a 1000 persone che rischiavano la cecità (seguiranno i sordi).

Quello che conta, come hanno spiegato New York Times e New Yorker, è la moltiplicazione degli zero. Non 1 cieco ma 1000, non 1 ospite del canile ma tutti i cani adottati, non 1 clochard ma la sensazione che sia l’inizio di una serie. Non 1 milione di visualizzazioni, ma 195 (per i cani), 144 (per i ciechi), 434 (per una gara a Squid Game). Gli iscritti oltre 160 milioni. E ci sono stratagemmi incrementali: per ogni nuovo arrivo in piattaforma, 10 cents in più di donazioni. C’è una ruota che gira. Una ruota che - come un mulino - raccoglie e macina. Denaro. L’attenzione porta soldi (attraverso la pubblicità attivata da Google che, dal 2008, viene divisa più o meno a metà). I soldi innescano la charity. La charity genera contenuti. I contenuti attenzione. L’attenzione è partenza e approdo.

Agli spettatori, guardanti e non paganti, viene chiesto di restare lì. L’audience è una commodity, in un rapporto esplicito. Nel campionato della generosità come in quello della repulsione, funziona l’esagerazione. Stesso meccanismo. Fino al demoniaco. Le esibizioni diventano esibizionismo: cene, resort, auto supercostose. E al lusso si accompagna l’irrisione - quasi stupore - per chi non va in corsia di sorpasso. Un andamento esponenziale, come in pandemia. Il contatore di pollici alzati conferma la matematica del contagio. A noi il ruolo di protagonisti della compulsione, che moltiplica quegli zero zero zero. Moltiplica i dollari che portano con sé il potere - o l’illusione - di trasformare il mondo. “Oro? Oro giallo, fiammeggiante, prezioso? - chiede Shakespeare nel Timone di Atene - (...) Ce n’è abbastanza per fare nero il bianco, brutto il bello, ingiusto il giusto, volgare il nobile”.