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di Ermes Antonucci

Il Foglio, 16 febbraio 2024

Per la presidente della commissione antimafia “se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalità organizzata tu devi provare che non ‘lavori’ per lui”. Un’affermazione da brividi, che conferma la distanza di FdI dal garantismo. “Le responsabilità sono e restano personali. Ma se tuo fratello o chi per lui è un esponente della criminalità organizzata tu devi provare che non ‘lavori’ per lui”. Quando all’affermazione di un principio segue un “ma” c’è sempre da tremare, e lo confermano tristemente le dichiarazioni rilasciate al “Fatto” dalla presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia).

Mercoledì la commissione antimafia ha stilato la lista dei cosiddetti candidati “impresentabili” in vista delle elezioni regionali in Sardegna. Sono sette, accusati di vari reati o condannati in via non definitiva. L’affermazione di Colosimo aggiunge un tocco in più alla già palese violazione del principio di presunzione di innocenza: lo stravolgimento del principio della responsabilità penale personale, improvvisamente trasformata in responsabilità famigliare. Un’uscita che conferma la distanza siderale di FdI da una prospettiva garantista e liberale sulla giustizia.