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di Serena Giannico

Il Manifesto, 15 agosto 2023

La reazione del Garante Palma. La preoccupazione del sindacato Fsp di polizia: “Non si riapra la polemica sull’arma elettrica”. Una fine improvvisa e drammatica per un giovane con problemi mentali. Un’oscura tragedia si è consumata domenica a San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti e alle porte di Pescara. Un episodio su cui la procura di Chieti, con il pubblico ministero Marika Ponziani, ha aperto un’inchiesta. Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia, necessaria per far luce sull’accaduto.

Un uomo del posto di 35 anni, Simone Di Gregorio, affetto da disturbi psichiatrici e seguito da una struttura sanitaria, dal Centro di igiene mentale, è morto. Il ragazzo, domenica scorsa, correva nudo per le strade della sua città, probabilmente in preda ad una crisi ed evidentemente alterato. Si aggirava per vie principali del centro in stato di confusione. Si sarebbe anche accanito sulla propria automobile. Sono stati allertati i carabinieri, che sono immediatamente intervenuti per tentare di fermarlo. Lui, alla vista delle forze dell’ordine, si sarebbe diretto verso i binari, in via Aldo Moro, sul tracciato Roma-Pescara. Era agitato. Momenti delicati, concitati, tra caos e frenesia. È stato usato il taser, pare a più riprese, per bloccarlo: ciò nonostante ha continuato a manifestare comportamenti ritenuti “anomali”.

A quel punto sono arrivati i sanitari del 118, che hanno somministrato al paziente sedativi. Lo hanno caricato in ambulanza per portarlo all’ospedale di Chieti, dove era già stato ricoverato in settimana dopo aver minacciato il padre con un mattone. Ma è deceduto durante il tragitto: è giunto senza vita al Santissima Annunziata. Da qui il mistero e tanti dubbi che si accavallano. Cosa è accaduto durante il tentativo di fermarlo? Quali effetti su di lui ha avuto la pistola elettrica? Gli è stato fatale il farmaco inoculato? O la combinazione dei due elementi? Sono le domande a cui gli inquirenti adesso, davanti all’ennesimo dramma di un paziente psichiatrico, devono rispondere.

Gli accertamenti sono in corso. Acquisite le cartelle cliniche. Ma solo gli esami sulla salma potranno dare lumi. Si cercherà anche di stabilire se il giovane abbia assunto altri farmaci o sostanze che abbiano influenzato il suo comportamento; se sia stato vittima di un trattamento inadeguato da parte dei medici o se, in ultima analisi, altre cause abbiano contribuito a stroncarlo.

“Bisogna capire a che tipo di cura era sottoposto - afferma Danilo Montinaro, psichiatra di Lanciano (Ch) - e che genere di calmante gli hanno dato: magari può essersi generato un conflitto, incompatibilità, ma parlo in maniera teorica, senza conoscere i particolari. Prima di procedere con un intervento farmacologico - prosegue - occorre sempre comunque considerare le terapie già in atto. Bisognerà vedere se gli hanno somministrato Benzodiazepine oppure antipsicotici”.

È intervenuto da Roma Mauro Palma, garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, per dire con forza che “Non è accettabile che l’operazione per ricondurre alla calma una persona in evidente stato di agitazione e, quindi, di difficoltà soggettiva, si concluda con la sua morte”. Mentre la preoccupazione del sindacato Fsp Polizia di Stato, dopo la tragedia, è “che non si riapra la polemica sul taser”.