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chietitoday.it, 25 gennaio 2024

Si tratta di percorsi formativi e di empowerment per migliorare l’occupabilità delle donne e degli uomini durante e dopo l’esecuzione della pena. Un progetto realizzato nella casa circondariale di Chieti e destinato a 16 persone detenute -10 uomini e 6 donne - per la qualificazione professionale in pizzaiolo e operatrice di confezione: si chiama “In &out the jail, dentro e fuori la prigione” e ha visto l’attivazione di percorsi formativi e di empowerment per migliorare l’occupabilità delle donne e degli uomini durante e dopo l’esecuzione della pena.

Il progetto è stato raccontato ieri al museo Barbella dai protagonisti con il direttore della casa circondariale di Chieti, Franco Pettinelli, una rappresentanza della magistratura di sorveglianza, la comandante e la capo area giuridico - pedagogica. “In &out the jail” è stato realizzato con la scuola di formazione Nxs srl, la Regione Abruzzo e il patrocinio del Comune di Chieti. Presenti ed emozionati all’incontro anche il sindaco Diego Ferrara, l’assessora alle Politiche sociali Alberta Giannini, una rappresentanza delle associazioni del terzo settore, i rappresentanti della Regione Abruzzo che hanno fatto parte della cordata. “È stato bello il racconto, ma bellissimo è restituire dignità e un futuro nuovo a persone che stanno scontando una pena - così sindaco e assessora. Il Comune plaude al buon fine di questo progetto ed è un convinto compagno di viaggio della casa circondariale anche in nuovi percorsi lavorativi a servizio della comunità. Un obiettivo doveroso per tutti, nessuno escluso”.

“L’evento contribuisce a creare l’occasione per dare spazio e stimolare la creazione di percorsi che offrano, attraverso la formazione professionale, una concreta opportunità di reinserimento sociale al termine della pena, all’insegna dell’inclusione sociale e della solidarietà civile - ha spiegato il direttore della casa circondariale di Madonna de Freddo, Pettinelli - . Un progetto che vuole essere una risposta concreta, in linea con le finalità rieducative della pena. I nostri detenuti e detenute hanno imparato a fare pizze gustose e abiti e accessori che sono importanti non solo per il loro valore funzionale, ma per quello simbolico e sociale che hanno”. Durante la presentazione dei risultati sono stati esposti anche i prototipi di abiti realizzati dalle detenute che hanno preso parte al corso di formazione professionale in operatrice di confezione.