sito

storico

Archivio storico

                   5permille

   

di Gianluca Modolo

La Repubblica, 18 maggio 2022

Diecimila gli uiguri condannati al carcere per terrorismo in una sola contea del Xinjiang, quella di Konasheher: quasi una persona su 25. Una proporzione trenta volte maggiore il tasso di reclusione nel resto della Cina e dieci volte tanto quello degli Stati Uniti.

È quanto scrive l’Associated Press in una lunga inchiesta. L’agenzia di stampa americana ha ottenuto una lista “parzialmente verificata”, ma scrive: “L’elenco è di gran lunga il più grande che sia emerso finora con i nomi degli uiguri imprigionati e rispecchia le dimensioni di una campagna del governo cinese che ha costretto circa un milione di persone nei campi di internamento e nelle prigioni”.

Le pene citate nel documento vanno da due a venticinque anni, con una media di nove anni di reclusione. Ad ottenere l’elenco è stato Gene Bunin, studioso russo-americano, da una fonte anonima. “È arrivato tra le mani dell’Ap - scrive l’agenzia - tramite Abduweli Ayup, uiguro in esilio in Norvegia. L’Ap lo ha autenticato attraverso interviste con otto uiguri che hanno riconosciuto 194 persone nell’elenco”.

Sotto la pressione internazionale e le denunce delle violazioni dei diritti umani nella regione a maggioranza musulmana, i funzionari cinesi hanno annunciato la chiusura tre anni fa dei campi di rieducazione “a breve termine”: “Tuttavia, sebbene l’attenzione si sia concentrata sui campi, migliaia di uiguri languiscono ancora per anni o addirittura decenni in prigione per quelle che gli esperti dicono essere accuse inventate di terrorismo”, scrive l’agenzia.

Almeno un milione di detenuti nei campi di rieducazione e lavoro forzato, secondo varie inchieste internazionali. Una menzogna per Pechino per la quale si tratta di “centri di formazione professionale” e per combattere il terrorismo.

A fine mese, dopo anni di richieste, si attende il viaggio in Cina della commissaria per i diritti umani dell’Onu Michelle Bachelet. Una visita che includerà anche la regione del Xinjiang. Bachelet sarà il primo alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani a visitare la Cina dal 2005.