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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 27 giugno 2023

L’articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo afferma che “ogni individuo ha diritto a un processo equo e pubblico entro un termine ragionevole”. Un diritto che è violato in diversi Paesi d’Europa, tra i quali non manca il nostro Paese. Per questo motivo, la Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa (CEPEJ) ha recentemente adottato un nuovo strumento per aiutare i Paesi a ridurre l’arretrato giudiziario Il concetto di “arretrato” si riferisce alle cause pendenti presso il tribunale interessato che non sono state risolte entro un termine stabilito.

L’accumulo di cause pendenti deriva da varie questioni, come un quadro giuridico inadeguato, risorse insufficienti del tribunale per gestire i casi in arrivo, carenze nelle pratiche di gestione delle cause, ecc. Questa situazione è problematica perché comporta notevoli ritardi nei processi, aumenta i costi dei procedimenti legali, contribuisce all’incertezza giuridica e ha un impatto negativo sulla percezione e sulla fiducia del pubblico nei sistemi giudiziari.

Il documento elaborato dalla CEPEJ è destinato alle autorità statali e giudiziarie e ai tribunali come strumento per ridurre gli arretrati e prevenire la loro ricomparsa. Esso illustra una metodologia passo dopo passo per lo sviluppo di strategie volte alla riduzione degli arretrati. Identificando le aree in cui si accumulano gli arretrati, comprensione delle cause sottostanti e proponendo misure per affrontare gli arretrati nei diversi livelli dei sistemi giudiziari, questo strumento offre approcci adattabili alle specifiche circostanze di un sistema giudiziario, anziché un insieme fisso di soluzioni.

Per garantire l’efficace attuazione di questo strumento, si consiglia di avvalersi della competenza della CEPEJ e dei suoi esperti al fine di apportare gli aggiustamenti necessari e creare soluzioni concrete su misura per le specifiche esigenze di un sistema giudiziario. La sua attuazione richiederà anche una stretta collaborazione con i tribunali e le istituzioni giudiziarie per generare, testare e applicare soluzioni ai problemi identificati sia a livello di sistema che locale. Infine, nel documento viene sottolineato che tale strumento è destinato a evolversi sulla base delle esperienze acquisite dalla sua attuazione pratica, rendendolo una risorsa dinamica che sarà aggiornata di conseguenza.

Riduzione e prevenzione degli arretrati - L’esistenza di un arretrato indica di solito che i tribunali affrontano sfide legate alla loro efficienza e che il diritto a un processo equo entro un termine ragionevole potrebbe essere compromesso. Per questo motivo, si esorta le autorità a affrontare l’arretrato esistente e prevenire l’ulteriore accumulo di casi di lunga durata. Tuttavia, è importante sottolineare che combattere l’arretrato non dovrebbe comportare una diminuzione della qualità delle decisioni giudiziarie e dei servizi offerti agli utenti dei tribunali.

Nel documento vengono evidenziati due prerequisiti fondamentali per raggiungere una riduzione e prevenzione efficace degli arretrati. In primo luogo, è necessario riconoscere che esiste un problema che richiede attenzione. In secondo luogo, le autorità devono giungere a un accordo completo per risolvere la questione dell’arretrato, dimostrando il loro impegno a livello più alto. A queste condizioni dovrebbe seguire lo sviluppo graduale di una strategia che guidi l’intero processo. È indispensabile allocare risorse sufficienti e concedere il tempo necessario per ottenere il coinvolgimento di tutte le parti interessate.

Secondo la Commissione europea il processo dovrebbe includere la designazione di un’istituzione di riferimento responsabile delle attività legate alla riduzione dell’arretrato. Questa istituzione può essere un organismo esistente, come il Consiglio Superiore della Magistratura, la Corte Suprema o il ministero di Giustizia, oppure un organismo di riduzione degli arretrati appositamente creato, come un gruppo di lavoro ad hoc o un comitato di riduzione degli arretrati. L’istituzione designata dovrebbe sovrintendere l’intero processo, a partire dall’analisi e dall’individuazione dell’ambito del problema, passando per la definizione degli obiettivi e delle misure per ridurre l’arretrato, fino alla creazione di meccanismi di monitoraggio e al garantire la sostenibilità per prevenire futuri accumuli di arretrato. Inoltre, dovrebbe essere responsabile del coordinamento, dell’attuazione e del monitoraggio delle attività di riduzione dell’arretrato a livello centrale, oltre a facilitare una comunicazione efficace con gli utenti dei tribunali e il pubblico. Questa istituzione potrebbe essere affiancata da squadre di riduzione dell’arretrato composte da giudici, dirigenti dei tribunali e/o personale dei tribunali non giudicante istituite a livello locale.

I quattro punti da compiere - La Commissione consiglia un primo step. Identificare l’entità degli arretrati tramite una raccolta e analisi di dati statistici specifici e indicatori nella diagnosi della situazione. È importante però condurre un’analisi parallela del funzionamento dei sistemi giudiziari. L’analisi legale e operativa aiuta a identificare le carenze sistemiche. Pertanto, si consiglia di combinare metodologie per l’identificazione dei potenziali problemi legati agli arretrati utilizzando una metodologia basata sui dati (basata esclusivamente sulla ricerca e l’analisi dei dati statistici) con il Metodo Delphi (noto anche come metodo del ‘ Pannello di Esperti’). Questa combinazione assicurerebbe una comprensione completa e accurata della situazione. Mentre la metodologia basata sui dati fornisce informazioni oggettive, il ‘ Metodo Delphi’ fornisce una visione più soggettiva e basata sull’esperienza delle prestazioni giornaliere del tribunale e delle eventuali potenziali debolezze.

Dopo aver identificato gli arretrati e analizzato le cause, il secondo passo prevede lo sviluppo di una strategia per affrontare efficacemente gli arretrati. Il documento fa esempi attraverso delle tabelle. Quando tutti i passaggi indicati sono stati compiuti (identificazione del problema, elaborazione della strategia e monitoraggio della sua implementazione), l’ente responsabile dovrebbe condurre l’analisi finale dei risultati ottenuti al termine del periodo di implementazione della strategia. Se persiste un significativo numero di casi in arretrato, l’ente responsabile dovrebbe effettuare un’analisi dei problemi e elaborare una nuova strategia, ripetendo quindi la metodologia passo dopo passo (analisi - misure monitoraggio). Ricordiamo che lo scopo principale del documento elaborato dalla Cepej è fornire indicazioni generali su come identificare il problema in un determinato sistema giudiziario e fornire esempi che possano ispirare azioni volte a risolvere gli arretrati e a prevenire i ritardi procedurali negli Stati membri. Sulla base delle esperienze acquisite con la sua applicazione pratica, questo strumento è destinato a evolversi, trasformandosi in una risorsa dinamica che verrà aggiornata di conseguenza.