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di Nadia Ferrigo

La Stampa, 13 novembre 2023

Il Mig lancia il primo Osservatorio italiano della Gentilezza: “Trattare bene il prossimo non è un plus relazionale, ma un diritto. E fa bene al Pil”. Quello che ruba il posto in fila alla cassa, un vicino di casa che non ricambia il saluto o l’automobilista che si incolla al clacson per conquistare una manciata di secondi. Per rovesciare l’umore bastano uno sgarbo o un’attenzione mancata, come a volte è semplice ritrovare un soffio di fiducia nel prossimo se ci cede il passo o sfodera un sorridente “buongiorno”. Peccato che ricordiamo molto bene gli sgarbi subiti, ma poco e nulla le gentilezze mancate. È sempre più facile immedesimarsi nelle vittime che nei carnefici, così troppo poco spesso pensiamo che sfoderare un sorriso e un saluto convinto sia un dovere di tutti noi. Almeno, di tutti quelli che vogliono vivere in un mondo più giusto. Così la pensa e la spiega il Movimento italiano per la gentilezza, associazione no profit fondata nel 2001 su quattro linee guida - Sanità, Giustizia, Urbanità Sostenibile ed Uguaglianza Globale - e collegato al World Kindness Movement di Tokyo, movimento riconosciuto dalle Nazioni Unite e che ha ispirato la Giornata Mondiale della Gentilezza, che nel 2023 cade il 13 novembre.

“Siamo abituati a pensare alla gentilezza come un elemento accessorio, un plus relazionale, in realtà dovremmo rivendicarne il diritto - spiega Natalia Re, presidente del Movimento che ha per ambasciatori l’attore Gaetano Aronica, e la scrittrice Stefania Auci - nel concetto di gentilezza, infatti, risiedono le basi del vivere comune, il rispetto dell’altro, delle differenze e delle leggi dello Stato, la gentilezza è lo strumento che ci aiuta a vivere e interagire con il prossimo in maniera virtuosa”.

Per sedurre più persone possibili con l’antica arte del buongiorno e della buonasera, il Movimento annuncia la creazione del primo Osservatorio italiano della gentilezza e del comportamento, con il compito di “analizzare gli effetti reali della gentilezza sulla società contemporanea”.

“Con il nostro progetto vogliamo dare ai decisori e alle amministrazioni dati tangibili che possano supportarli nelle scelte quotidiane” spiega Re, che con il comitato scientifico in costruzione diretto dal dottor Salvino Marcello Vitaliti, direttore dell’Unità terapia intensiva neonatale dell’Arnas Civico di Palermo, ha già messo a punto una tabella di marcia.

La prima indagine si concentrerà sullo studio della gentilezza in relazione all’aumento del Pil, prevedendo in che modo un ecosistema più gentile può influenzare la generazione di ricchezza di un Paese. A questa si affiancherà uno studio sul mondo delle carceri, in particolare sul tema della riabilitazione e al reinserimento dei detenuti. Tra i progetti sperimentali portati avanti dal Mig c’è ad esempio “La scuola di emozione” sviluppata con l’Osservatorio Antigone nel carcere Pagliarelli di Palermo.