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di Giuseppe Cantatore

coratolive.it, 17 febbraio 2023

“Siamo ex detenuti o persone con altre restrizioni, non abbiamo possibilità di lavorare e il Comune non ci aiuta”. Da questa mattina alle 10 ai piedi del Palazzo di città, un gruppo di ex detenuti ha dato vita a un presidio di protesta per chiedere all’amministrazione la possibilità di lavorare. Ai piedi del Comune è stato anche posto uno striscione sui si legge “Riprendiamo il diritto del lavoro”.

“Quando chiediamo di lavorare ci domandano il casellario giudiziario che ovviamente presenta dei precedenti e quindi nessuno ci assume” spiega la portavoce Rosa Pannarosa. “Abbiamo proposto al sindaco di realizzare una cooperativa per svolgere lavori socialmente utili tipo pulire erba, fare servizio ai bagni pubblici o al cimitero. Lui, però, ci ha negato anche questa speranza. Di qui non ci muoviamo fino a quando il sindaco non ci fornisce un lavoro degno che ci consenta di portare il pane sulla tavola e di non delinquere più” afferma.

“La richiesta di lavorare per conto del Comune, anche costituendo una cooperativa, si imbatte nelle limitazioni poste dalla legge” replica il sindaco Corrado De Benedittis spiegando la posizione dell’amministrazione. “Questi cittadini - ha replicato De Benedittis - esprimono il diritto legittimo di lavorare che per loro è complesso perché chi ha precedenti penali non può prestare lavoro per conto di un ente pubblico. La risposta è un’altra: quella di definire progetti di inserimento lavorativo e introduzione al lavoro. Si tratta di un percorso che deve andare in un segno che non sia solo quello dell’assistenzialismo. Aver commesso un reato non deve essere uno stigma per la vita, ma non può nemmeno essere un lasciapassare. Sono tanti i cittadini che rivendicano il diritto al lavoro e bisogna garantire il giusto equilibrio nel segno della correttezza. In più, la pubblica amministrazione non può essere messa sotto scacco con richieste ultimative”.