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di Danilo Taino

Corriere della Sera, 21 settembre 2023

Secondo Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), a inizio gennaio 2023, delle 12.512 testate in inventario globalmente, 9.576 erano a disposizione dei militari per un potenziale utilizzo: 86 in più rispetto a un anno prima, 60 delle quali cinesi.

Se il mondo sta diventando sempre più pericoloso, dall’Ucraina allo Stretto di Taiwan, e se il confronto tra potenze si accende, non sorprende che gli arsenali nucleari crescano e si modernizzino. Un conflitto combattuto con armi nucleari non è alle viste. Ciò nonostante, alcuni dei nove Paesi che le possiedono hanno smesso di pensare a ridurle e anzi le mettono in posizione per essere usate. Secondo Sipri (Stockholm International Peace Research Institute), a inizio gennaio 2023, delle 12.512 testate in inventario globalmente, 9.576 erano a disposizione dei militari per un potenziale utilizzo: 86 in più rispetto a un anno prima, 60 delle quali cinesi. Di queste, 3.844 erano montate su missili e aerei e circa duemila, quasi tutte appartenenti a Russia e Stati Uniti, erano mantenute in alto allarme operativo sui missili stessi o nelle basi dei bombardieri. Sipri dice che russi e americani non dovrebbero avere cambiato di molto la dimensione del loro arsenale (un po’ ridotti) ma avverte che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina in entrambi i casi la trasparenza informativa è diminuita.

Secondo la stima di Sipri, la Cina (nel suo caso la trasparenza è ancora meno garantita) è il Paese che ha aumentato maggiormente il numero di testate: da 350 a 410, tutte pronte per un potenziale uso. “A seconda di come decide di strutturare le sue forze - nota l’analisi dell’istituto svedese - la Cina potrebbe potenzialmente avere entro la fine del decennio almeno tanti missili balistici (Icbm) quanti la Russia o gli Usa”. Missili su cui montare testate nucleari. Sipri nota che è difficile fare quadrare il notevole rafforzamento dell’arsenale cinese con l’obiettivo dichiarato da Pechino di volere solo il minimo di forze nucleari necessario per la sicurezza nazionale.

Questo per dire che il rifiuto di Pechino di concordare con altri una riduzione del suo arsenale, in quanto sarebbe solo difensivo, è meno sostenibile di un tempo. Gli altri Paesi che hanno aumentato il numero delle loro testate, sono il Pakistan da 165 a 179, l’India da 160 a 164 e la Corea del Nord da 25 a 30 anche se in questo caso numeri ufficiali e verificati non ci sono. Stati Uniti e Russia hanno un po’ ridotto gli inventari mentre Regno Unito, Francia e Israele li hanno mantenuti costanti durante il 2022. Ma tutti modernizzano le testate e i mezzi per lanciarle. La deterrenza nucleare sta tornando tra noi.