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di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 6 giugno 2023

Nei Paesi Bassi, la sorveglianza illegale nei confronti dei manifestanti pacifici sta minacciando il diritto alla riservatezza e sta avendo un effetto raggelante sul diritto di protesta. Amnesty International ha recentemente pubblicato il rapporto intitolato “Poteri incontrollati: i controlli d’identità e la raccolta dei dati nei confronti dei manifestanti pacifici”, in cui denuncia che i metodi di sorveglianza delle forze di polizia nel paese non rispettano le leggi nazionali né gli standard internazionali sui diritti umani.

Secondo la direttrice di Amnesty International Paesi Bassi, Dagmar Oudshoorn, chiedere regolarmente ai manifestanti pacifici di esibire le loro carte d’identità non solo viola il diritto alla riservatezza, ma ha anche un effetto deleterio sulla libertà di protesta pacifica. Oudshoorn ha affermato che l’ampia discrezionalità con cui le forze di polizia decidono chi fermare e controllare durante le proteste crea il rischio che tale potere venga utilizzato in modo arbitrario e discriminatorio, scoraggiando così le persone dal partecipare alle manifestazioni.

La ricerca condotta da Amnesty International ha coinvolto 50 manifestanti nel periodo compreso tra settembre 2020 e novembre 2022, giungendo alla conclusione che esiste un diffuso modello di azioni intimidatorie da parte delle forze di polizia. Gli agenti hanno un’enorme discrezionalità nel decidere chi fermare e sottoporre a controlli durante le proteste, utilizzando regolarmente le carte d’identità per raccogliere dati sui manifestanti pacifici. Il rapporto individua una serie di metodi utilizzati dalle forze di polizia per identificare e controllare i manifestanti, tra cui accertamenti illegali d’identità, monitoraggio delle attività sui social media, utilizzo di droni durante le proteste, infiltrazione nelle app dei gruppi e ispezioni domiciliari senza preavviso. Inoltre, ogni carta d’identità controllata viene conservata nel database della polizia per almeno cinque anni, violando così il diritto alla riservatezza.

Il rapporto rileva anche che queste pratiche portano a un maggiore controllo su determinati gruppi, in particolare quelli che temono discriminazione e interventi illegali da parte delle forze di polizia. Le forze di polizia nei Paesi Bassi non rispettano la Legge sull’obbligo di identificazione del 2003, che stabilisce chiaramente che i controlli d’identità sono consentiti solo quando ragionevolmente necessari per lo svolgimento del loro lavoro. Le attuali pratiche di sorveglianza vanno chiaramente contro quanto consentito da tale normativa.

Amnesty International sottolinea che il diritto di protesta è un diritto fondamentale, non un privilegio, e che è sempre più criminalizzato nei Paesi Bassi. Questa criminalizzazione delle proteste scoraggia le persone dal fare sentire la propria voce e ostacola la partecipazione democratica. Invece di sorvegliare segretamente i manifestanti pacifici, le forze di polizia dovrebbero facilitare lo svolgimento delle proteste, garantendo la sicurezza e il rispetto dei diritti umani dei partecipanti. Amnesty International chiede alle autorità olandesi di adottare misure immediate per porre fine al monitoraggio illegale dei manifestanti pacifici e per garantire che i controlli d’identità siano eseguiti solo in caso di ragionevole sospetto di gravi reati.

Il rapporto di Amnesty International è stato pubblicato nell’ambito della campagna ‘ Proteggo la protesta’ dell’organizzazione, che si impegna a documentare gli attacchi alle proteste pacifiche in tutto il mondo, mostrando solidarietà verso coloro che sono presi di mira e sostenendo i movimenti sociali che lottano per i diritti umani e il cambiamento. È importante che le autorità olandesi prendano sul serio le conclusioni e le raccomandazioni di Amnesty International. Devono garantire che le forze di polizia agiscano nel rispetto della legge e dei diritti umani, limitando l’uso della sorveglianza e dei controlli d’identità ai casi in cui vi sia una reale necessità, evitando qualsiasi forma di discriminazione o profilazione. La libertà di protesta è uno dei pilastri delle società democratiche e deve essere tutelata. Le restrizioni e l’abuso di potere da parte delle forze di polizia non solo minacciano la partecipazione civica, ma anche l’integrità delle istituzioni democratiche nel loro insieme. È cruciale che i Paesi Bassi adottino le misure necessarie per garantire che la sorveglianza illegale e i controlli d’identità arbitrari diventino una pratica del passato. Solo attraverso il rispetto dei diritti umani fondamentali e la protezione della libertà di protesta si può riaffermare lo Stato di Diritto.