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di Edoardo Izzo

La Stampa, 24 febbraio 2023

I giudici Ermellini dovranno esprimersi rispetto alla richiesta della difesa di revocare il 41 bis all’anarchico. Sono ore di attesa e tensione a Roma dove, tra poco, è prevista l’udienza in Cassazione su Alfredo Cospito - l’anarchico rinchiuso al 41 bis - in sciopero della fame da 128 giorni. La vicenda tocca la politica - con l’inchiesta della procura di Roma sul caso Del Mastro-Donzelli -, ma soprattutto etica: Cospito potrebbe essere costretto ad alimentarsi contro la sua volontà. Momenti di tensioni ci sono stati tra gli anarchici e i giornalisti in piazza Cavour.

Un gruppo di una decina di persone si è scagliato contro un cameraman spintonandolo. Sul posto i poliziotti della Digos. “Fuori Alfredo dal 41 bis, fuori tutti dal 41 bis”, è il coro dei manifestanti.

Le tre possibili scelte della Cassazione - Sono tre le possibili scelte degli ermellini rispetto alla richiesta della difesa di revocare il 41 bis all’anarchico.

Si discuterà il ricorso dell’avvocato Flavio Rossi Albertini contro il verdetto del tribunale di Sorveglianza di Roma che nel dicembre del 2022 confermò la decisione ministeriale del 41 bis. I supremi giudici, che hanno anticipato per due volte la data dell’udienza viste le condizioni di salute precarie di Cospito, potrebbero accogliere il ricorso, e quindi all’anarchico verrebbe tolto il regime ‘speciale’; annullare con rinvio, cioè rimandare gli atti alla Sorveglianza per una nuova valutazione oppure respingerlo del tutto.

A piazza Cavour la paura degli scontri - “Se Alfredo muore, ve la faremo pagare”: è uno dei passaggi del discorso di uno degli anarchici che stanno partecipando al sit-in in solidarietà ad Alfredo Cospito in corso davanti alla Cassazione. “La nostra voglia di libertà è più forte della vostra autorità” e “facciamo sentire la nostra voce a questa gentaglia” sono altri dei passaggi del discorso di chi si alterna al microfono del presidio a piazza Cavour. Sono stati srotolati e appesi tutti gli striscioni contro il 41 bis, l’ergastolo e la “tortura di Stato”.

Un cordone di agenti di polizia è schierato davanti alla scalinata del Palazzaccio, il gruppetto di manifestanti è un po’ cresciuto e ci saranno una quarantina di persone. Molti gli operatori dei media e le forze di sicurezza. Ieri un gruppo di quattro persone era salito all’Altare della Patria con uno striscione e i fumogeni. Sono stati identificati dalla Digos. Manifestazioni si erano ripetute sia a Roma sia a Milano nelle passate settimane.

Presidio anche a Torino - Presidio anarchico davanti al Palagiustizia di Torino in solidarietà ad Alfredo Cospito. “Al fianco di Alfredo, al fianco di chi lotta” e “Chiudere il 42 bis ora” recitano gli striscioni affissi dai manifestanti che stanno distribuendo volantini ai passanti.

“La lotta di Alfredo - si legge tra l’altro nel volantino - è una lotta contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, è una lotta che riguarda tutti e tutte noi. Oggi, come nei mesi scorsi, siamo di nuovo in strade nelle piazze insieme ad Alfredo per “l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo”, “per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese”. Lo abbiamo fatto in autonomia senza le direttive di alcuno, per solidarietà a un nostro compagno e per la distruzione delle galere e delle società che esse riflettono”.