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di Simone Alliva

L’Espresso, 2 marzo 2023

Una lettera dell’anarchico, che annuncia l’intenzione di continuare lo sciopero della fame, è stata letta in Senato dal suo avvocato. Nei prossimi giorni previste altre manifestazioni a suo supporto. “Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche: mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere. Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare”.

La voce di Alfredo Cospito attraversa le mura del Sai dell’istituto penitenziario di Opera e irrompe nel Parlamento. Lo fa grazie a un passaggio di una lettera scritta mentre era detenuto a Sassari e letta in Senato durante una conferenza stampa sullo stato di salute dell’anarchico dopo 133 giorni di sciopero della fame.

È l’avvocato Flavio Rossi Albertini a precisare: “Questo è uno scritto passato per la censura, la difesa ritiene di poterne dare lettura proprio perché il detenuto al 41 bis non può fornire indicazioni ai sodali all’esterno ma non è un soggetto a cui è stata tagliata la lingua o la mano. Stiamo parlando di una battaglia di civiltà - prosegue il legale di Cospito - bisogna salvaguardare il diritto del detenuto di poter parlare, anche al 41-bis. In queste righe non dà alcuna indicazione o ordine ai sodali ma spiega perché dal suo punto di vista non è possibile passare anni, una vita al 41 bis”. Per Rossi Albertini: “Ritenere che un anarchico possa dare ordini fa vivere ad Alfredo Cospito questa detenzione come un evidente violenza. Un anarchico che dà ordini è un ossimoro”. Sulla presunta vicinanza alla criminalità organizzata, l’avvocato precisa: “Cospito non aveva alcuna intenzione di unirsi ai mafiosi per alcun progetto, se non quello condiviso di detenuti al 41 bis”.

Durante la conferenza stampa è sempre l’avvocato a informare sulle condizioni di salute dell’anarchico, non promettenti: “Fisico estremamente provato, ha perso oltre 50 chili, ma è tenace, è determinato ad andare avanti e infatti ha deciso di sospendere integratori potassio e zucchero. Il morale è fiero ed è convinto che possa vincere questa battaglia che è per la vita: non ha aspirazioni di suicidio”.

In Sala Nassirya presenti oltre ai parlamentari Peppe De Cristofaro (SI), Ilaria Cucchi (SI), Gianni Cuperlo (PD) Luigi Manconi, ex senatore del Pd e già presidente della Commissione Straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani: “La nostra Carta Costituzionale prevede la certezza della pena ma anche la clemenza - ha sottolineato. Questo è il momento proprio dello Stato di dimostrare la sua corsa attraverso un atto di saggezza non fondato sul nulla ma sull’opinione della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sul parere della direzione distrettuale Antimafia di Torino, parere del capo del DAP sull’opinione argomentatissimo del procuratore generale presso la Cassazione e ultimo la Relazione annuale 2022 dell’intelligence” (Proprio ieri il direttore dell’Aisi, Mario Parente, alla presentazione ha smentito “saldature” tra gli anarco-insurrezionalisti ed altre realtà criminali ndr)

L’appello è rivolto ancora una volta al ministro della Giustizia Nordio ma non solo: “Nordio può, in questa prova di forza e con la sua saggezza, revocare ora quel 41 bis che tutte queste magistrature giudicano superflue. E mi auguro che ci sia un’autorità morale laica o religiosa che possa esercitare una moral suasion per indurre questa decisione di revoca che sarebbe saggia equilibrata e mi auguro capace di evitare non solo la morte di Alfredo Cospito ma anche altre morti”.

Intanto le piazze si riempiono di presidi di solidarietà nei confronti di Cospito. come quella indetta per giovedì 2 marzo sotto la sede di Fratelli d’Italia in corso Buenos Aires a Milano. Prevista anche un’altra protesta sabato 4 marzo a Torino. Ma non è solo la società civile a prendere posizione: sul finale della conferenza stampa è Manconi a rivelare: “La Chiesa segue la vicenda, so per certo che c’è un’attenzione molto vigile da parte di alte gerarchie della Chiesa cattolica per perseguire una modalità riservata per poter positivamente intervenire portando mitezza e saggezza”.