di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 3 febbraio 2023
Il procuratore generale di Torino avrebbe espresso il suo parere al ministro della Giustizia Nordio. Cospito è in sciopero della fame da oltre 100 giorni; il suo avvocato ha detto che è pronto ad andare avanti anche di fronte a “conseguenze irreversibili”.
Alfredo Cospito deve rimanere al 41-bis. Sarebbe questo il parere espresso dal procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo al ministro della Giustizia Carlo Nordio. È quanto filtra al termine dell’ennesima giornata segnata dalle polemiche e dallo scontro politico sulla posizione dell’anarco insurrezionalista che è in sciopero della fame da oltre 100 giorni. Aperta invece la possibilità lasciata dal parere della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo arrivato al ministro della Giustizia Carlo Nordio. La Dna conferma che fu fondata la decisione del 5 maggio del 2022 di applicargli il carcere duro, ma lascia alla valutazione dell’autorità politica la decisione: può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte però le dovute cautele.
La Corte di Cassazione, a sua volta, ha anticipato al prossimo 24 febbraio l’udienza in cui discutere il ricorso di Cospito. Si tratta di una ulteriore accelerazione: la data originaria, del 20 aprile, era già stata anticipata al 7 marzo per l’aggravarsi delle condizioni di salute dell’anarchico.
Lavori in corso, inoltre, per la definizione del Giurì d’onore che dovrà esaminare il “caso” Donzelli. Il Pd ha chiesto l’applicazione dell’articolo 58 del regolamento della Camera sentendosi “accusato” dal deputato di FdI di fatti “che ledono la sua onorabilità” e ora spetta al presidente Lorenzo Fontana il compito di nominare una Commissione che giudichi la fondatezza “dell’accusa”. Sulla base dei precedenti c’è chi ipotizza un format a 3 o a 5 componenti. La prassi vuole che la presidenza della commissione non vada né alla parte “offendente” né a quella offesa. Né FdI né Pd, quindi, avranno l’incarico. Il presidente andrà trovato quindi tra gli altri vicepresidenti della Camera e - seguendo il ragionamento - sarà o l’azzurro Giorgio Mulè (che però dirigeva i lavori durante i fatti ed è stato parte in causa) o, più probabilmente il deputato M5S Sergio Costa. La composizione della commissione deve in ogni caso rispettare gli equilibri tra maggioranza e opposizione e avere un limite di tempo stabilito allo scadere del quale dovrà terminare i suoi lavori.
Nelle relazioni di servizio sulle sue conversazioni in carcere con boss della criminalità organizzata, Cospito parlava proprio della eliminazione del 41 bis e veniva incoraggiato ad andare avanti. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ieri ha parlato al Parlamento sul caso dell’anarchico, e ha spiegato di essere in attesa dei pareri necessari per decidere se Cospito debba rimanere al 41-bis, anche dopo essere stato trasferito da Sassari a Opera per ragioni di salute.
Il difensore di Cospito, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, ha detto - dopo averlo incontrato - che “Alfredo è sempre più magro, ha perso 45 chili. La situazione si sta estremamente complicando e si sta andando oltre la soglia critica. È assolutamente determinato ad andare avanti ma è consapevole che ciò porterà a delle conseguenze irreparabili”. Uno stato di salute, continua Rossi Albertini, “estremamente critico”: “Attendiamo le determinazioni ma qualcuno faccia sapere in tempi rapidi ad Alfredo Cospito se il provvedimento verrà revocato. Non c’è più tempo”.
L’avvocato ha anche detto che sarebbe accaduto un “fatto molto singolare: Alfredo Cospito aveva predisposto uno scritto da inviare alle autorità che possono riceverli per vigilare contro la tortura, contro i trattamenti inumani e degradanti. Questo foglio contenuto in un block notes gli è stato sottratto, trattenuto, sequestrato da parte del nuovo istituto di Opera. Gli hanno, inoltre, sottratto i libri che provenivano dal carcere di Bancali e quindi non ha più niente da leggere e tanto meno da scrivere”.
Il legale ha anche fornito ulteriori dettagli sulle condizioni in cui versa Cospito: “È in un gruppo di socialità composto da tre persone con grandi problemi di salute e quindi è sostanzialmente da solo, 24 ore su 24 relegato all’interno della cella”. Sabato, fa sapere inoltre il difensore, gli è stato notificato il rigetto della richiesta di differimento pena da parte del magistrato di Sassari, dove Cospito era detenuto prima di essere trasferito a Opera.
Poche ore dopo le dichiarazioni dell’avvocato dell’anarchico la premier Giorgia Meloni risponde ad una domanda sull’argomento durante la trasmissione “Dritto e rovescio” su Rete4: “Una cosa interessante che non si è notata - ha commentato Meloni - Cospito nel 1991, già in carcere, decise di fare lo sciopero della fame, e venne graziato. Lo Stato lo ha graziato ed è andato a sparare a della gente. Non stiamo parlando di una vittima, per come la vedo io. È possibile che oggi ritenga che tornando a fare lo sciopero della fame, potrebbe”.