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di Carmine Di Niro

Il Riformista, 10 marzo 2023

Il caso di Alfredo Cospito potrebbe finire davanti ai giudici della Cedu, la Corte europea dei diritti umani. Lo ha comunicato la stessa Corte facendo riferimento anche al numero di protocollo, il 10552/23, assegnato al ricorso dell’anarchico recluso al 41 bis e in sciopero della fame da oltre quattro mesi.

Nel ricorso presentato dal suo legale, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, Cospito denuncia che è stato violato il suo diritto a non essere condannato per un crimine che al momento in cui è stato commesso non costituiva un reato in base alla legge italiana.

Il riferimento è all’attentato commesso dall’anarchico alla caserma dei Carabinieri di Fossano, quando Cospito mise due ordigni fuori la scuola allievi carabinieri in provincia di Cuneo, esplosi poi senza provocare morti o feriti. Nel corso del processo Cospito è stato condannato prima per strage e quindi, dopo la pronuncia della Cassazione, per strage politica.

Secondo i suoi legali la qualificazione giuridica di quanto gli è stato contestato, ovvero il reato di “strage politica” così come normato dall’articolo 285 del Codice penale, non era prevedibile alla luce della giurisprudenza, quando Cospito ha compiuto i fatti per i quali è stato condannato.

Cospito dunque chiama in causa la sentenza 38184/22 della Corte di Cassazione: secondo i suoi legali la qualificazione giuridica di quanto gli è stato contestato da parte degli Ermellini in Cassazione non era prevedibile alla luce della giurisprudenza nazionale esistente al momento dei fatti.

Contro l’anarchico della Fai vi sarebbe secondo i suoi legali un “trattamento arbitrario da parte dello Stato” e “l’aggravamento del trattamento sanzionatorio” da strage comune a strage di Stato “ha ripercussioni negative anche sulla pena in quanto preclude l’accesso ai benefici penitenziari “, fatto questo che ha “causato un danno incommensurabile”.

Nelle 12 pagine del ricorso alla Cedu, di cui ha preso visione l’Agi, la difesa del 55enne sostiene che quando l’anarchico si rese responsabile dell’attentato alla caserma di Fossano “era consapevole che, a fronte di un fatto in cui non sarebbe stata arrecata lesione alla vita di alcuno, sulla base del diritto esistente sarebbe stato condannato al più per il delitto di strage comune”. In sostanza quindi secondo l’avvocato Flavio Rossi Albertini la Cassazione avrebbe commesso un errore nell’interpretazione della giurisprudenza relativa all’ipotesi di reato di ‘strage politica’.

Nel ricorso, presentato a febbraio, il collegio difensivo invoca l’articolo 7 della Convenzione secondo cui “nessuno può essere condannato per un’azione che al momento in cui è stata commessa non costituisce reato secondo il diritto interno e internazionale” e, allo stesso modo, “non può essere inflitta alcuna pena superiore a quella che era applicabile al momento in cui il reato è stato commesso”.

Come sottolinea l’Ansa, per ora la Corte europea dei diritti umani ha unicamente registrato il ricorso Cospito: i magistrati di Strasburgo dovranno quindi valutare se non vi siano ragioni palesi per rigettare il fascicolo e che questo sia completo. In assenza di problematiche, il ricorso verrà ritenuto ammissibile in via preliminare e verrà dunque comunicato al governo italiano.

Atto quest’ultimo che aprirà una fase in cui le parti potranno avere un accordo ma, in caso questo non dovesse succedere, si entrerà in una seconda fase che è quella del contenzioso: qui le due parti saranno chiamate a fornire informazioni sulla ricevibilità e il merito del ricorso, e il ricorrente potrà inoltre specificare se chiede un risarcimento e quantificarlo.