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di Viola Giannoli e Liana Milella

La Repubblica, 11 febbraio 2023

Gli appelli dell’anarchico, scrive il ministro, “al di là dell’assenza di un suo specifico mandato per ogni singola vicenda violenta e intimidatoria, non solo non vengono ignorati ma si sono trasformati in un’onda d’urto propagatasi sul territorio nazionale e all’estero”.

L’istanza di Alfredo Cospito di revoca anticipata del regime del 41 bis è stata respinta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio perché “permane peraltro immutata la capacità del detenuto di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco-insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti”. È questo uno dei passaggi che si leggono nel provvedimento firmato ieri dal ministro della Giustizia.

“La pericolosità confermata dalle azioni degli anarchici” - Il ministro evidenzia: “I profili di pericolosità correlati al ruolo associativo di Alfredo Cospito (al di là della sua partecipazione di tipo concorsuale negli specifici episodi illeciti) risultano confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato da parte di gruppi anarco insurrezionalisti”.

Gli appelli di Cospito, “al di là dell’assenza di un suo specifico mandato per ogni singola vicenda violenta e intimidatoria, non solo non vengono ignorati ma si sono trasformati in un’onda d’urto propagatasi sul territorio nazionale e all’estero”. Così si legge nel provvedimento che riguarda l’anarchico detenuto a Opera. “Invero, il mondo antagonista si muove ispirandosi ad Alfredo Cospito e a sostegno di costui, mediante azioni violente e di grave intimidazione, ossia proprio ciò che il detenuto propugna e che viene immediatamente raccolto e tradotto in pratica e in atti concreti”, viene sottolineato nel provvedimento.

“Sano e lucido, si provoca da solo uno stato di salute precario” - Non solo: “Si è in presenza non già di una persona affetta da una patologia cronica invalidante ma di un soggetto sano e lucido che si sta volontariamente procurando uno stato di salute precario per finalità ideologiche, perseverando nella sua condotta nonostante i reiterati inviti da parte dell’autorità sanitaria a desistere dal mantenere tale condotta autolesionistica”. Per il ministro “le condizioni di salute di Cospito, derivanti in via esclusiva dallo sciopero della fame da lui attuato sin dalla data del 20 ottobre 2022, non sono tali da incidere in maniera significativa sulla sua rilevante pericolosità sociale e non sono idonee a giustificare l’adozione del domandato provvedimento di revoca anticipata del regime differenziato previsto dal 41 bis”.

“Il suo sciopero della fame è violento” - E ancora, nel provvedimento si legge: “Alfredo Cospito ha iniziato lo sciopero della fame, forma di protesta tradizionalmente non violenta che invece, nel caso di specie ha assunto un significato assolutamente opposto. La dimostrazione la si trae da una frase pronunciata da Cospito: ‘il corpo è la mia arma’. Il corpo di Alfredo Cospito è divenuto il catalizzatore che serviva all’azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l’autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere”.

“La richiesta di revoca non demolisce il 41 bis” - Infine Nordio scrive: “Gli elementi addotti a sostegno della richiesta di revoca anticipata del regime carcerario differenziato previsto dall’art. 41 bis applicato nei confronti del detenuto non sono dotati della necessaria portata demolitoria dei presupposti per il mantenimento di tale regime e risultano, in realtà, di valenza neutra”.