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di Frank Cimini

L’Unità, 7 giugno 2023

Ormai è come il gioco dell’oca perché si torna al punto di partenza. L’anarchico Alfredo Cospito è stato ritrasferito al carcere di Sassari Bancali da quello di Milano Opera dove era stato messo a causa delle condizioni di salute per il lunghissimo sciopero della fame.

“Non sussistono più le ragioni che avevano determinato il suo trasferimento a Milano” spiega l’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini che andrà domani in Sardegna per il colloquio settimanale, un appuntamento fisso. Intanto il 19 giugno riprenderà il processo davanti alla Corte di assise di appello di Torino per i pacchi bomba di Fossano dove dopo la decisione della Corte Costituzionale Alfredo Cospito non dovrebbe più rischiare l’ergastolo per strage politica e attentato alla sicurezza dello Stato.

La Corte Costituzionale alla quale i giudici del capoluogo piemontese avevano spedito gli atti del processo ha in pratica sancito il diritto alla concessione delle attenuanti a causa dei pochissimi danni provocati dall’azione di cui rispondono Alfredo Cospito e Anna Beniamino.

Il procuratore generale di Torino Piero Saluzzo aveva chiesto l’ergastolo per Cospito che ora rischia dopo la scelta della Consulta una condanna tra i 20 e i 24 anni di reclusione. Ma Cospito e il suo difensore aspettano che il Tribunale di Sorveglianza di Roma fissi l’udienza in cui discutere il ricorso per la revoca dell’articolo 41 bis del regolamento penitenziario presentato dopo che il Ministro della Giustizia Carlo Nordio non aveva risposto all’istanza per la fine del carcere duro.

Il 41bis non dipende direttamente dalla sentenza che sarà emessa a Torino il 19 giugno, ma va considerato che evitare l’ergastolo potrebbe aiutare e portare Alfredo Cospito nel circuito dell’alta sicurezza, un gradino inferiore. L’applicazione della forma di carcere più dura era stata decisa dal ministro Marta Cartabia a maggio dell’anno scorso.

Il 41bis formalmente serve a impedire i contatti con l’organizzazione di appartenenza che nel caso di Cospito anarchico individualista non esiste a maggior ragione adesso. Ma Cospito con è l’unico detenuto politico in questa situazione. Ci sono infatti anche Nadia Lioce, Marco Mezzasalma e Roberto Morandi delle Nuove Brigate Rosse che da ormai vent’anni non ci sono più. Eppure il 41bis viene continuamente prorogato con riferimenti generici a latitanti di altre generazioni che i diretti interessati non hanno peraltro mai conosciuto.