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di Virginia Piccolillo e Claudio Del Frate

Corriere della Sera, 31 gennaio 2023

Mentre si moltiplicano gli appelli pro e contro il mantenimento del 41 bis, le condizioni del detenuto sono in rapido peggioramento, come confermato dai bollettini dei medici

Cospito trasferito a Opera ma continuerà a rifiutare il cibo. Nordio: “Priorità tutela della salute”.

Le condizioni di salute di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame contro il regime di carcere duro, stanno peggiorando. Tanto che il detenuto è stato trasferito da Sassari al carcere milanese di Opera dove c’è un centro clinico attrezzato che potrebbe far fronte ad eventuali emergenze che dovessero sopravvenire per il prolungato digiuno. Lo spostamento è stato confermato dall’avvocato del detenuto. La decisione si basa sull’ultimo bollettino dei sanitari. Cospito viene visitato tre volte al giorno. E nell’ultima visita è stato suggerito dai medici di avvalersi di una struttura clinica. Il suo caso sarà all’attenzione del consiglio dei Ministri di oggi. Anche il Pd chiede la revoca delle misure più restrittive.

Alle 18 è stato convocato il consiglio dei ministri per esaminare il caso. Il ministro Nordio avrebbe la facoltà di intervenire revocando il 41 bis ed è questo l’appello che arriva da più parti. “La tutela della salute è la nostra priorità assoluta” fanno sapere fonti del ministero di grazia e giustizia. Ma il ministro Matteo Piantedosi non arretra: “Cospito è un personaggio di discreta pericolosità”.

Da parte sua il legale dell’anarchico, Flavio Rossi Albertini, ha ufficialmente sottoposto a Nordio la domanda di revoca del carcere duro. Il legale cita una recente sentenza della Corte di Assise di Roma che assolveva alcuni appartenenti ad associazioni anarchiche dall’accusa di terrorismo: un elemento nuovo di valutazione che potrebbe fare da “base” al cambio di regime carcerario. Il Guardasigilli ha tempo fino al 12 febbraio per rispondere alla richiesta; in caso di silenzio la domanda deve ritenersi respinta. Anche il legale di Roberto Adinolfi, il dirigente dell’Ansaldo che venne gambizzato da Cospito, ha chiesto che lo Stato si renda protagonista di un atto di clemenza: “Il 41 bis è un istituto da abolire”.

L’associazione Antigone ha pubblicato una foto del detenuto su Twitter: Cospito appare fortemente dimagrito dopo oltre cento giorni di digiuno, durante i quali è passato da oltre 100 chili di peso a 72. In tutto questo periodo l’anarchico si è nutrito esclusivamente di acqua e integratori. A Opera il detenuto sarà ricoverato nel “servizio di assistenza intensificata”, struttura che ha un collegamento diretto con l’ospedale, nel caso le condizioni dovessero aggravarsi, ma che mantiene la stretta sorveglianza propria del carcere duro. L’avvocato ha specificato che il trasferimento è stato deciso “a scopo prudenziale”: “Le condizioni sono stabili. Io l’ho visto sabato e all’apparenza non stava così male per come può stare un uomo che è passato da 120 chili a 70 chili. È comunque riuscito a sostenere un colloquio di un paio d’ore”. Il legale ha d’altra parte confermato che il suo assistito “continuerà a rifiutare il cibo”.

Resta da stabilire quale sarà l’atteggiamento del governo. Nelle ultime ore anche la premier Meloni aveva chiarito che nessun arretramento è possibile (“Lo Stato non si fa intimidire”), anche alla luce degli atti di violenza contro sedi diplomatiche italiane, fatte risalire a formazioni anarchiche. Il ministro degli esteri Antonio Tajani, pur annunciando un rafforzamento delle misure di sicurezza dichiara: “Dobbiamo separare la vicenda personale (di Cospito, ndr), su cui è competenza del ministro di Giustizia intervenire, e la vicenda che riguarda gli attacchi”.