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di Federico Malavasi

Il Resto del Carlino, 19 dicembre 2023

Il segretario provinciale Minarelli: “Centri inumani che creano insicurezza”. Segala (Unione comunale): “Diamo vita a un movimento con i cittadini”. I Dem all’attacco del “modello Cpr”, il centro di permanenza per i rimpatri che - siamo sempre sul campo delle ipotesi e con uno studio di fattibilità in corso - potrebbe sorgere anche a Ferrara o in una zona del basso ferrarese. “Un modello - tuonano Nicola Minarelli, segretario provinciale del Pd, e i componenti dei gruppi consiliari comunali e provinciale - totalmente sbagliato. Lo ribadiremo chiaramente in tutto il territorio ferrarese, per questo in tutti i consigli comunali, sia dove il Pd è maggioranza sia dove è all’opposizione, e in Consiglio provinciale verrà presentata una risoluzione che impegna le amministrazioni a manifestare ferma contrarietà a qualsiasi ipotesi di realizzazione di questi centri”.

Un’iniziativa con l’obiettivo di sollecitare “Governo e Parlamento a rivedere la legislazione in essere relativa al sistema di detenzione amministrativa disponendo la chiusura dei Cpr”. Centri ritenuti “inumani, degradanti e pericolosi”, come dimostrano i fatti avvenuti a Torino. “Carceri a cielo aperto che - continua Minarelli - creano problemi per e con la cittadinanza. Creano conflitti, tensioni e insicurezza. Questa risoluzione vuole difendere i territori, senza lasciarli alla bassissima speculazione che ne sta facendo il Governo di Roma, il quale proponendo un Cpr in provincia di Ferrara si dimentica del nostro territorio, dimostrando che non è tra le priorità del Paese”. Non basta più solo la politica, “è ora che anche le Istituzioni facciano la loro parte, da Bondeno a Comacchio, da Goro a Argenta, da Cento a Mesola, da Lagosanto a Portomaggiore, da Ostellato a Riva del Po, da Copparo a Fiscaglia, da Vigarano a Codigoro, passando per Ferrara”.

Stessa linea quella di Enrico Segala, referente nuova cittadinanza della segreteria Unione comunale del Pd. “Il no ai Cpr - spiega in una nota - va al di là del mero slogan. Vuol dire dare piena attuazione ai diritti fondamentali dell’individuo (art. 2), attuazione piena del principio di uguaglianza (art. 3) e soprattutto attuazione piena degli obblighi internazionali che ci siamo assunti (art. 10). Parliamo di Costituzione. Di valori fondamentali dell’individuo. Di democrazia. L’abbiamo visto due lunedì fa al Cinema Apollo, il docufilm che ha testimoniato ancora una volta che le condizioni interne ai Centri non sono democratiche”. La cittadinanza, aggiunge subito, “è solidale al problema e vuole rendersi parte diligente per la causa. Federica Borlizzi dal palco ci ha raccontato che i Cpr sono stati chiusi là dove la popolazione si è unita alle associazioni e ha fatto nascere uno spontaneo movimento a favore dei diritti dell’individuo”. In modo corale, chiude la nota, “dobbiamo dare voce a chi non può parlare, perché non conosce la lingua, perché non sa di poterlo fare, perché non ha i documenti per farlo”.