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di Sara Pizzorni

cremonaoggi.it, 17 gennaio 2024

È emergenza sovraffollamento al carcere di Cremona, dove la percentuale rispetto a quella che è la capienza prevista. I dati sono stati diffusi dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, secondo cui, a fronte di una capienza massima di 385 posti, le presenze sono ben 528. D’altro canto, come spiegano dagli uffici del Garante, la Lombardia è una delle regioni con i numeri peggiori. Basti pensare che le prime tre realtà più sovraffollate d’Italia si concentrano proprio nella nostra Regione: le maggiori punte di sovraffollamento sono nella Casa circondariale di San Vittore a Milano, con il 232,10% di detenuti in più del previsto. Seguono, con il 204,95%, la Casa circondariale di Canton Mombello a Brescia, e con il 204,44% quella di Lodi.

La tendenza al sovraffollamento senza battute d’arresto, fanno sapere ancora dal Garante, è un fenomeno in atto da un anno, con una progressione preoccupante rispetto agli anni precedenti: se alla fine del 2022 la popolazione detenuta era aumentata di circa 2000 unità rispetto a dicembre del 2021, l’aumento registrato al 30 dicembre 2023 è esattamente del doppio, con circa 4000 persone detenute in più. Negli ultimi tre mesi (dal 14 ottobre al 14 gennaio) l’aumento è stato di 1196 presenze, quindi, quasi 400 al mese.

L’indice attuale dell’affollamento delle carceri italiane, alla data del 14 gennaio 2024, è del 127,54%: 60.328 persone detenute, 13.000 in più rispetto ai 47.300 posti disponibili. La criticità della densità della popolazione detenuta è aggravata dalla modalità con cui viene attuata la nuova disciplina della detenzione della media sicurezza, per la quale se le persone non sono impegnate in attività restano chiuse nelle camere di pernottamento.

Insomma, secondo il Garante non si possono attendere i tempi di progetti edilizi di diverso genere, e il gap non può essere colmato dalla realizzazione degli 8 nuovi padiglioni inseriti dal precedente Governo nel Pnrr, poiché essi potranno ospitare non più di 640 persone: una goccia rispetto all’eccedenza attuale.

Si chiedono quindi “provvedimenti urgenti di deflazione della popolazione detenuta, e che si avvii in tempi rapidi la previsione normativa per consentire una modalità diversa di esecuzione penale per le persone condannate a pene brevi, inferiori ai due anni di reclusione, che oggi contano più di 4000 unità”.