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di Andrea Marini

Il Sole 24 Ore, 23 dicembre 2023

Nel quadro di riferimento dell’accordo interistituzionale con il Ministero della Giustizia, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro sta attivando una rete di collaborazioni sul tema del lavoro, formazione e studio in carcere come strumento di reinserimento sociale e di riduzione della recidiva.

Assolavoro (Associazione Nazionale di Categoria delle Agenzie per il Lavoro) - L’intesa siglata dal Cnel con le Agenzie private per il lavoro è finalizzata alla realizzazione di analisi dei fabbisogni occupazionali delle aziende presenti sui territori, individuando le competenze maggiormente richieste, che andranno sviluppate attraverso il sistema di formazione e riqualificazione professionale a favore dei detenuti, con l’obiettivo di rispondere al mutamento dei profili occupazionali e alle esigenze delle imprese.

Oggetto della collaborazione è anche l’implementazione di modalità di certificazione del lavoro svolto all’interno degli istituti penitenziari, per attestare le competenze spendibili all’esterno. Cnel e Assolavoro, inoltre, collaboreranno nel valutare l’introduzione di incentivi occupazionali finalizzati a favorire l’assunzione di ex detenuti e a individuare risorse specifiche per finanziare percorsi formativi in carcere.

Comunità di Sant’Egidio - La Comunità di Sant’Egidio, da sempre impegnata nel sociale, nel corso della sua lunga attività ha svolto progetti e iniziative per il reinserimento sociale, lavorativo e formativo dei detenuti, sia all’interno degli istituti di pena che all’esterno. L’intesa con il Cnel prevede la messa a punto di un’agenda condivisa in questo ambito di attività, oltre ad altre aree d’intervento congiunto legate all’inclusione dei segmenti più fragili della popolazione. Per la programmazione delle iniziative saranno attivati gruppi di lavoro ad hoc con il coinvolgimento anche di università, fondazioni, enti di ricerca e altre istituzioni.

Ente nazionale per il Microcredito - Il protocollo d’intesa ha l’obiettivo di promuovere l’educazione finanziaria, la cultura dell’impresa e l’inclusione sociale dei soggetti che stanno scontando la parte finale della pena detentiva all’interno di una struttura carceraria o che stanno scontando pene alternative alla detenzione, nonché degli ex detenuti. Trai punti più rilevanti dell’accordo c’è la promozione delle opportunità di sostegno economico e di tutoring a microimprese e professionisti. Verranno promosse in particolare le opportunità di finanziamento tramite lo strumento del microcredito. Sono, inoltre, in via di perfezionamento accordi di collaborazione con Cassa delle ammende.

A scuola di tecnologia per non tornare dentro

Un importante momento di confronto sul lavoro in carcere si è avuto lo scorso 13 dicembre, con il convegno “Tecnologia solidale 2023”, organizzato dalla Fondazione Pensiero Solido, una realtà importante del Terzo Settore nata nel novembre 2022 per volontà di Antonio Palmieri. Il Cnel, oltre a ospitare l’evento ha preso parte attiva nei lavori del panel dedicato a “Insegnare i mestieri del digitale nelle carceri come strumento di riabilitazione”.

Tale sessione ha avuto come suo fulcro la realizzazione operativa dell’accordo siglato lo scorso giugno tra il Cnel e il Ministero della Giustizia, per promuovere il lavoro e la formazione come strumenti di reinserimento sociale per le persone detenute. Hanno partecipato alla discussione anche tre aziende che si sono particolarmente distinte in questo ambito, realizzando alcune best practice di grande rilievo: Cisco Italia, Tesselis e Digita1360. Cisco Italia opera nelle carceri con proprie Academy, tramite una cooperativa ideata e gestita dallo specialista informatico Lorenzo Lento.

È intorno a lui che ruota l’insegnamento dell’informatica ai detenuti, un’attività che contribuisce in modo determinante a contrastare il fenomeno della recidiva: “Degli oltre i.000 studenti che sono passati dalle mie classi - spiega - nessuno ha fatto ritorno in carcere. Noi li accompagniamo, non li lasciamo soli al loro destino”.

Nel 2000 Lento riesce ad aprire la prima Academy Cisco nel carcere di Bollate e da lì inizia un percorso difficile, che è però arrivato a coinvolgere diversi penitenziari italiani e oltre mille detenuti. La decennale esperienza Cisco ha dimostrato che si possono trasformare in esperti digitali persone senza esperienza preventiva ma con la giusta attitudine e volontà. Tesselis, azienda nata dalla fusione di Tiscali e Linkem, ha invece sviluppato tre aree di opportunità in ambito penitenziario. La prima nasce dalla constatazione che nei magazzini vi sono moltissimi apparati di telecomunicazioni sostituiti prima di perdere il loro valore.

Di qui la creazione di quattro centri operativi in carcere, che in tre anni hanno coinvolto circa cento persone, a cui è stata data una formazione e una certificazione, grazie a cui a fine pena hanno potuto trovare un lavoro. La seconda è legata alla mancanza di manodopera molto qualificata per la posa di reti in fibra e per le installazioni di apparati wireless.

In questo ambito è stato effettuato un primo corso-test da parte dell’azienda Sirti nel carcere di Torino, con dodici ragazzi, poi avviati ad un’attività all’esterno. La terza riguarda esperti verticali in alcune attività digitali e in particolare quella della sicurezza informatica, dove si stima un fabbisogno di oltre 10mila addetti. Quanto a Digita1360, è una società benefit che ha avviato un’azione volta a formare imprenditori del digitale partendo dalle carceri. Tutto ha inizio quando, dopo un adeguato percorso di formazione, due carcerati hanno dato vita alla cooperativa Atacama, che fa video aziendali.